Soccorso alpino, 124 interventi in un anno
Senza categoria Articolo letto da 1.748 utenti - Pubblicato il 21 Gennaio 2010Nel 2009 soccorse 143 persone. Undici i decessi in quota. Indispensabile l'opera dei volontari: 147 uomini in 7 stazioni. La delegazione orobica del soccorso alpino e speleologico, la cui sede è a Clusone, fa il bilancio delle attività svolte nel corso dell'anno che si è appena concluso.
Nel 2009 sono stati 124 gli interventi effettuati dai tecnici del soccorso, che hanno consentito di portare aiuto a 143 persone: 37 sono risultate illese, 69 leggermente ferite, 26 gravemente ferite e 11 le persone decedute (3 per alpinismo, 4 per escursionismo, una per ricerca funghi, una mentre lavorava, 2 per altre cause ). Due in più i morti in montagna rispetto allo scorso anno, quando le vittime erano state 9.
in campo 147 volontari
Per gli interventi di soccorso in montagna il responsabile – fino a ieri, sostituito ora da Renato Ronzoni della stazione valle imagna – della VI delegazione orobica, Francesco Olivari, ha potuto contare nel 2009 su 147 tecnici volontari e su alcune unità cinofile specializzate sia nelle ricerca in caso di valanga sia in quella di superficie. I volontari, tra i quali guide alpine e istruttori di sci alpinismo, partecipano spesso a corsi di aggiornamento su tecniche e materiali, onde affinare e rendere più sicura la loro meritoria opera in aiuto a chi si infortuna in montagna.
Questi uomini appartengono a sette stazioni, spalmate sul territorio provinciale: Valle Imagna (10 interventi nel 2009), Valle brembana (35) Valbondione (33), Schilpario (11) oltre il colle (10), Media Valle Seriana (10) e Clusone (15). Preziosa è stata anche nel 2009 la collaborazione con il 118: 87 i suoi interventi con équipe medica e tecnico del soccorso o unità cinofila a bordo, 2 quelli del velivolo in collaborazione con la squadra del Centro operativo di Clusone, 25 quelli dell'elicottero con squadre territoriali e 9 quelli operati solo da squadre di terra. Su 124 interventi di soccorso il maggior numero, ben 78, hanno riguardato gli escursionisti, 14 gli alpinisti, 11 le persone infortunatesi per lavoro in montagna o per altre cause, 10 i cercatori di funghi, 6 gli scialpinisti, 5 i residenti in alpeggio, 3 gli sciatori su pista, 3 gli appassionati di arrampicata sportiva, 2 i caduti con parapendio, 2 gli infortunati in moto e uno sciatore fuori pista.
consigli agli escursionisti
Afferma Francesco Olivari: «Al termine del mio mandato, mi corre l'obbligo di ringraziare anzitutto i volontari per l'abnegazione con la quale sempre intervengono in aiuto a chi ha bisogno. Con loro ringrazio anche il 118 per la preziosa opera diligentemente e prontamente prestata, a volte in condizioni difficili e pericolose, così come voglio dire grazie alle forze dell'ordine per la puntuale collaborazione».
Sempre Olivari tiene a rinnovare alcuni preziosi consigli a chi frequenta la montagna, soprattutto nel periodo invernale. «È necessario – chiosa – programmare le escursioni tenendo conto delle ore di luce e calibrare il percorso in base alla personale preparazione. Prima dell'escursione leggere sempre il bollettino nivo-meteorologico e dotarsi di abbigliamento e attrezzatura adeguati. Chi pratica scialpinismo deve dotarsi di Arva, sonda e pala. Gli amanti dell'escursionismo devono tener conto, in questo periodo, di tratti ghiacciati anche alle basse quote, quindi è bene si portino appresso ramponi e piccozza. Ultima regola, quella di avvertire sempre familiari e amici della località che si intende raggiungere ed evitare, in itinere, di cambiare meta. Chi ama la montagna e la vita, che è il bene più prezioso, deve infine saper rinunciare ad una scalata o ad una escursione in caso di grandi difficoltà che possono prospettarsi». Ricordiamo che, in caso di richiesta di aiuto, oltre alle colonnine di soccorso dislocate sulle orobie, anche i reparti invernali dei rifugi Cai sono dotati di apparecchi telefonici.
Enzo Valenti – L'Eco di Bergamo
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