E la Val Brembana rinasce con… lo zafferano

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La Val Brembana prova a rinascere con un fiore. Da due anni alcune famiglie, raccogliendo l’invito del vicariato e dell’associazione Gente di Montagna, hanno iniziato a coltivare lo zafferano. Un esperimento che sta mettendo radici, tanto da gettare i semi di una nuova microeconomia su un territorio che più di altri è stato inaridito  dalla crisi. Tutto è partito dall’intuizione del vicario, don Alessandro Beghini. «Ci siamo chiesti che tipo di Chiesa vogliamo essere in questo tempo – spiega – . Non possiamo occuparci solo di liturgia, ma anche dei giovani che perdono il lavoro e abbandonano queste terre. Il mito dell’andare a far soldi in città è tramontato, occorre riscoprire alcune risorse e ricreare i legami perduti. Abbiamo incontrato gente di altre valli per capire quali soluzioni adottare. E abbiamo capito che servivano azioni concrete». Come acquistare dei bulbi e piantarli nel terreno. «Abbiamo scelto lo zafferano perché ci serviva un’idea originale, che suscitasse curiosità e facesse da catalizzatore». La gente ha cominciato a informarsi, cinque famiglie hanno iniziato la coltivazione su piccoli appezzamenti. Per partire basta un investimento di 150 euro, se va bene con il primo raccolto si arriva già a coprire la spesa. Poi i bulbi si riproducono e i fiori aumentano. Lo zafferano rende fino a 40 euro al grammo, ne basta poco per racimolare un piccolo gruzzolo.

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No della Regione al rilancio dell’ospedale di San Giovanni Bianco

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San Giovanni Bianco – Nonostante la richiesta di voto segreto, avanzata dal consigliere Pd bergamasco Mario Barboni per ottenere un voto massiccio a favore anche dalla maggiroanza, non è passata la mozione che chiedeva il rilancio del presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco. Il Consiglio regionale ha infatti bocciato con 31 no contro 24 sì la mozione sottoscritta da diversi consiglieri regionali bergamaschi tra cui Barboni appunto e Jacopo Scandella del Pd e a prima firma Dario Violi del M5S.

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Il mio incontro col Papa, e tutto quel he ne è seguito

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busiValtorta – Piero Busi è un personaggio unico, quasi leggendario. Politico di lunghissimo corso, è il sindaco più longevo d’Italia e ha battuto anche i record europei. Il suo “castello” è l’intero paese di Valtorta, un piccolo borgo in cima alle montagne, ma i suoi possedimenti coprono un territorio molto più vasto. Un giorno un tale lo presentò come il vicerè della Valle Brembana. Lui lo interruppe subito: “Perché vice?”.

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Quasi pronto l’Arlecchino alla rotonda di Villa d’Almè

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Corriere-Web-BergamoValle Brembana – Torna con i piedi per terra Arlecchino, almeno a Villa d’Almè. La Valle Brembana si prepara a festeggiare il Carnevale con il suo famoso conterraneo: il 14 febbraio, alle 10, sarà inaugurata al rondò all’imbocco della valle la gigantesca scultura (oltre tre metri) dedicata alla maschera orobica dall’artista milanese Nicola Gagliardi. L’evento non dovrebbe troppo sorprendere: l’omaggio di una terra ai propri simboli, anche se letterari, è la regola, non l’eccezione. Ma Arlecchino, soprattutto in forma di statua, nella sua Bergamo non ha mai avuto vita facile. Paradossale è la vicenda della scultura di Mario Gotti che il Ducato di Piazza Pontida donò, nel 2003, al Comune di Bergamo, perché Arlecchino, con la sua veste colorata, vivacizzasse la pallida fontana di largo Rezzara.

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