ciaspolando sulle Alpi Orobie Vendite quadruplicate nei negozi, valli affollate. Sarà la neve abbondante di quest'inverno, sarà che, rispetto agli , sono molto più economiche, sicure, facili da usare e per tutti; sarà, secondo qualcuno, anche per una certa moda diffusa dai media: sta di fatto che l'uso delle ciaspole – con annesse ciaspolate ed con guide alpine – sta imperversando anche sulle Orobie, dal Pertüs alla Val di Scalve, passando per i Piani d'Alben in Val Taleggio, l'alta Val Brembana, le pendici 'Arera, in Val Serina e la Presolana.

Nei weekend gli amanti delle racchette da neve si trovano un po' ovunque: su piste, percorsi ad hoc, estivi imbiancati o dove la neve alta non è ancora stata calpestata da alcuno. Perché, poi, l'utilità maggiore delle ciaspole (il nome deriva dal dialetto della Val di Non, in Trentino) sta proprio nella possibilità che danno di muoversi senza sprofondare nella neve alta. E quindi godersi l'inverno della montagna da un punto di vista diverso rispetto a come la si vedrebbe da piste di sci o semplicemente dalla .

Un boom, peraltro, in corso da alcuni anni, ma che a fine 2008 e inizio 2009 ha avuto ancora un ulteriore incremento. Che, naturalmente, trova riscontro nelle vendite di due dei principali centri di articoli sportivi della Bergamasca: Cisalfa e Decathlon.

«Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – spiegano dal negozio Decathlon di Curno – abbiamo avuto un incremento di vendite di oltre il 200%. E da dicembre a oggi abbiamo venduto almeno 600 pezzi».
Analoghe considerazioni vengono fatte dal vicino punto vendita di Cisalfa, sempre alle porte di : «Già gli anni scorsi, nonostante il mercato non fosse così forte, avevamo registrato un incremento del 20-30%. Ma in questi due mesi le vendite si sono quadruplicate. Ormai è diventato un fenomeno di moda, trainato molto anche dalla televisione».

L'identikit del ciaspolatore? «Le racchette da neve vanno bene per tutti – dice la guida alpina Mattia Cavagna di Oltre il Colle che, insieme a Pro loco e associazione Fancymountain, organizza escursioni guidate in Valle Brembana – e, quindi, in giro, si trovano bambini, giovani e adulti. Non c'è bisogno di conoscere tecniche particolari, gli attrezzi sono relativamente economici rispetto agli sci (si va dai 300 ai 40 euro per le racchetta da bambini) e facili da usare. Ecco perché è diventato un po' il nuovo modo di vivere la montagna d'inverno da parte di chi, magari, non ha mai messo gli sci ai piedi o, comunque, cerca qualcosa di diverso».

E, per i più cittadini e meno abituati a frequentare alte quote in inverno, si diffondono anche le escursioni guidate. Settore in cui sono autorizzate solo le guide alpine. «Da due anni organizziamo uscite sull'Arera e sull'Alben – spiega ancora Cavagna – ma spesso ci capitava di ritrovarci da soli, senza clienti. Quest'anno, invece, a ogni uscita abbiamo dalle dieci alle trenta persone. Vengono soprattutto dalla città: scoprono il piacere di pestare la neve alta e fresca, di ammirare paesaggi inconsueti rispetto a quanto si vede dalla strada o dalle . E poi li accompagniamo nelle uscite notturne, su pendii innevati o nei boschi: anche questa un'esperienza bellissima».

Il gruppo Fancymountain della Val Serina (le altre due guide alpine che accompagnano i ciaspolatori nelle uscite sono Gianluigi e Nadia Tiraboschi, sempre di Oltre il Colle) ha anche allestito un noleggio di ciaspole al passo di Zambla Alta (alla biglietteria della pista di sci di fondo) e un percorso «ad hoc» per le «racchette da neve» fino a Valpiana di Serina.

Analoghe iniziative si sono diffuse anche in , sempre con le guide alpine (Patrizio Cabrini di Gorno e Matteo Piccardi di Nembro), che confermano una clientela soprattutto forestiera.
«Arrivano dalla Brianza e dal Milanese – dice Cabrini – e si affidano a noi anche perché vogliono conoscere il territorio: durante le escursioni, infatti, diamo anche informazioni naturalistiche, storiche e nivologiche, indichiamo quali percorsi è meglio seguire e quando, invece, la neve può diventare pericolosa».
E la guida alpina di Gorno mette in guardia proprio sui pericoli che, a volte, si nascondono dietro l'uso delle ciaspole. «Non sono come i ramponi – dice – e, nonostante ciò, qualcuno si spinge in zone di montagna, soprattutto in cresta, dove, per la pendenza o il ghiaccio, le ciaspole non sono più sufficienti a garantire sicurezza». Attenzione, quindi, a utilizzare le racchette da neve in luoghi poco adatti. E buona ciaspolata a tutti!

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo