Quattro località monitorate anche a Oltre il Colle. Comune, Provincia, Protezione civile e Ster in team. brembanaDue grandi slavine hanno interessato Branzi e Isola di Fondra. La criticità della situazione è stata evidenziata in un sopralluogo aereo finanziato dai due Comuni, con la partecipazione di Claudio Merati, dirigente della Ster, e del tecnico Massimiliano Barbolini, progettista delle opere antivalanga realizzate negli anni '80. E i sindaci hanno deciso alcuni sgomberi cautelativi. «A Trabuchello di Isola di Fondra, dopo la slavina della Pietra Quadra e della Valle Mincucco- precisa il vicesindaco Carletto Forchini – sono state chiuse la via Gere, la pista di fondo e la strada per cimitero e chiesa. Le funzioni sono celebrate nella chiesetta di Isola. Precauzionalmente, l'azienda agricola di Annamaria Cattaneo ha trasferito in un'altra stalla il bestiame ora in una struttura sulla traiettoria di una eventuale slavina».

Questa la situazione a Branzi. «Per la valanga del pizzo dell'Orto – afferma il sindaco Gabriele Curti – è chiusa la strada Follo-Cagnoli, bloccata da una massa di . Divieto di accesso anche in alcune seconde case (ora disabitate) a Cagnoli e Cascata». «Abbiamo deciso di collaborare – osservano i due amministratori – in quanto i due eventi sono molto prossimi l'uno all'altro. Intendiamo focalizzare l'attenzione di chi di dovere per completare opere di difesa realizzate in passato, rivelatesi in questi giorni funzionali».

A Trabuchello una lingua di neve ha già tracimato il vallo direzionale della valanga. «Una nuova slavina – rileva Forchini – non troverebbe più ostacoli verso valle, fino al centro storico della frazione. Abbiamo già pronta un'ordinanza di evacuazione che interesserebbe una decina di famiglie, per una ventina di residenti». Servono, a giudizio dei due Comuni, oltre due milioni di euro per le opere necessarie, oltre al monitoraggio aereo e alla fornitura di apparecchiature tecniche per una stazione di rilevamento a Pietra Quadra.

Anche a Oltre il Colle emergono situazioni di crisi, oltre a quella del Campeggio Arera isolato da una slavina. Le ha evidenziate il sindaco Rosanna Manenti in un incontro con Claudio Merati (Ster), Franco Sonzogni (Protezione civile della Provincia), Piero Busi (presidente della Comunità montana Valle ), Marcello e Pieralberto Carrara (Forestale). Tra le situazioni critiche, la strada per i Piani , dove è attiva l'azienda agricola di Tino Tiraboschi: è interrotta da slavine scese dal Monte Menna. Una cascina è isolata in località Monte di ; nella zona Conca dell'Alben sono stati chiusi l'impianto di risalita e pista di discesa, e lunghi tratti di pista di fondo sono stati invasi da slavine.

«Abbiamo analizzato i vari casi – ha affermato il sindaco Manenti -. In particolare le due situazioni che coinvolgono persone: il Camping Arera e Piani di Bracca. Per il camping, che non è sotto slavina ma è isolato, si è deciso di non rimuovere la neve caduta sulla strada dalle pendici del perché a monte insistono enormi masse instabili che potrebbero scivolare a valle non appena si toccasse il piede della slavina». Rinviata dunque la pulizia della strada: sarà garantita assistenza alle sette persone bloccate. «Tino Tiraboschi e i suoi figli, che risiedono nella loro casa-azienda, si sono organizzati in proprio e da buoni montanari – continua il primo cittadino -.

Con i loro mezzi agricoli hanno attivato un percorso alternativo di accesso all'abitazione e alle circostanti strutture aziendali. Anche per questo caso resta l'impegno del Comune per eventuali bisogni». Rosanna Manenti ha poi concluso che «tutti hanno garantito massima disponibilità, per le rispettive competenze, a sostenere il Comune, impegnato a monitorare la situazione con la Protezione civile della Provincia che esegue costanti controlli anche dall'alto con l'elicottero». A Cusio è stata prorogata la chiusura della strada per il monte Avaro, dalla località Maddalena. Stop anche alle piste di e nordico.

Dopo aver chiesto lo stato di calamità per le Valli Brembana e Seriana, la Provincia tira le somme. «Stiamo mettendo insieme le spese sostenute per l'emergenza e quelle che dovremo sostenere a breve per riparare i danni del maltempo», spiega l'assessore provinciale alla Protezione civile Valter Milesi. Che mette in guardia: «Quando arriverà il disgelo potranno verificarsi altre situazioni di pericolo». Ieri è intervenuto anche il consigliere regionale Battista Bonfanti: «Dopo le nevicate, la Regione aiuti finanziariamente i piccoli paesi montani che rischiano il dissesto economico».

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo