Val Taleggio: le baite, un patrimonio da salvare
Senza categoria Articolo letto da 1.710 utenti - Pubblicato il 11 Giugno 2012Valle Taleggio – Il patrimonio da salvare si riferisce alle circa 2000 case di pietra con i caratteristici tetti in piöde che da sempre sono la caratterizzazione storica delle Valli Taleggio, Brembilla ed Imagna. Dall'Ecomuseo della valle Taleggio è stato realizzato un progetto che si compone in tre ricerche, finanziato dalla Regione Lombardia Cultura, dalla Fondazione Comunità Bergamasche, dalle Comunità Montane, dal Bim e dalla Banca Popolare di Bergamo e patrocinato dalla provincia di bergamo, presentato il giorno di Pasqua 2012 presso il centro culturale di Vedeseta, a favore del loro recupero e della loro valorizzazione onde evitarne la perdita. Una prima ricerca è stata affidata al Centro Studi valle imagna tramite la realizzazione di un Atlante virtuale dell'edilizia rurale tradizionale, ove figurano circa duemila tra baite e stalle censite e schedate nelle tre valli in oggetto, complete di tipicità e caratteristiche.
Esiste però il problema di carattere economico relativo ai costi di recupero specialmente per i pesanti tetti in piöde (circa € 500 al mq!), non sostenibili dai privati, che necessiterebbero di interventi da parte della Regione o della Sovrintendenza. “I Comuni sarebbero anche disposti ad investire piccole somme – interviene il Sindaco di Taleggio, alberto mazzoleni – se anche gli altri attori pubblici lo facessero. Servirebbe una normativa regionale ad hoc, così come per i nuovi concetti di turismo montano legati ad esempio alla , , , a favore dei privati che intendono mantenere queste tipologie edificatorie, segni incredibili della storia centenaria dei nostri bergamini ed alpeggiatori”.
Una seconda parte del progetto, affidato all'Arch. Paolo Belloni, prevede infatti lo studio delle possibilità di recupero di alcuni esempi di nuclei realizzato in collaborazione con studenti del Politecnico di Milano, mentre una terza si riferisce all'analisi della possibilità del riutilizzo turistico degli edifici, affidato al prof. Andrea Macchiavelli dell'Università di Bergamo. Una ulteriore illustrazione dei risultati progettuali sarà fatta a fine maggio presso l'Antenna Europea del Romanico.
– Alberghi, hotel, ristoranti e appartamenti a Taleggio
– Fotografie, immagini di Taleggio
– Escursioni sui sentieri di Taleggio
– La Valle Taleggio – Prealpi Orobiche
– Cartoline, immagini antiche di Taleggio
– Itinerari, percorsi di Scialpinismo a Taleggio
– Manifestazioni, eventi a Taleggio
4 Risposta a “Val Taleggio: le baite, un patrimonio da salvare”
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Inserito il 11 Giugno 2012 alle ore 10:34 GMT+0100
Sono nettamente favorevole a queste iniziative sempre con la speranza che si vedano realizzate. Avendo qualche annetto sulle spalle ho avuto modo e non solo io lo stato di abbandono di tantissime realtà rurali non essendo da tempo motivo di risorsa. Mi auguro visto per come stanno andando le cose che non si debba fare molti e dico molti passi indietro e riprendere in mano ciò che si è abbandonato in nome del progresso e della rendita.
Inserito il 6 Luglio 2012 alle ore 11:39 GMT+0100
vorrei che tutti vedeste la devastazione, lo sradicamento di centinaia di alberi, la costruzione di una grande strada dove prima c’era un bellissimo sentiero nel bosco da Sottochiesa per Salzana
Inserito il 8 Luglio 2012 alle ore 00:28 GMT+0100
Nuova strada : devastazione assoluta … parliamo tanto di baite, piode e eco museo ma devastiamo il territorio!
Inserito il 8 Luglio 2012 alle ore 10:31 GMT+0100
Baite, stalle, ex ricoveri di bestie….ristrutturare oppure no. Nuova cementificazione e strade. A parole tutti siamo bravi ma nei fatti spesso le realtà sono ben altre.
E la risposta (come sempre) arriva da roma,capitale dei nostri politici,che sono “stati solo capaci” di legiferare per dar modo a noi,di sborsare altri soldi per infoltire i loro sempre cospicui bisogni e le loro tasche.
Vado a specificare… Da circa 2 anni,è in vigore una legge che chi non possiede bestie al ricovero (e quindi non più contadini allevatori di bestiame),è “costretto a convertire” la propria stalla,(come è successo a me,avuta in eredità dai miei genitori scomparsi),e ad incaricare un tecnico,(altre spese) per il nuovo accatastamento sotto la voce ripostiglio. Il risulato è questo.: il ripostiglio viene considerato ai fini IMU soggetto come”seconda casa”,così questo GOVERNI LADRI,han trovato il modo per “estorcerci” altro denaro…Poi poco importa se queste stalle sono vecchi ruderi e controproducente riattarli a causa del mercato immobiliare ridotto al lumucino. Così,fra spese per il geometra(tecnico),per il nuovo catasto,per questa nuova tassa, il tutto ammonta a 1370 euro….Risultato.? La mia stalla è rimasta lì tale e quale come era prima,e il mio reddito ha avuto un sensibile calo. E ora che ci faccio con un nuovo ripostiglio che fra l’altro con la mia famiglia abitiamo da tanti anni lontano da esso più di 30 km.?
Questo è il paradosso..: vendere e a chi se nessuno compra più proprio a causa di quelle stesse leggi che han creato questa catena viziosa di sant’antonio.?
Per cortesia,qualcuno di Voi mi dica quale “effetto”farà quando questo patrimonio storico (1700 circa) fra alcuni anni,quando sarà ridotto ad un cumulo di macerie,perchè se ancora non l’avete capito, vorrei sapere chi è quel “pirla”,me compreso,che và a buttarci del denaro per riattarlo,e quindi poi dover sborsare altro denaro per infoltire le tasche di questo paese che pensa solo al proprio mantenimento a scapito della povera gente..? Ringrazio chi mi darà risposta esauriente