Valle – Alex Baldaccini, 19 anni, di San Giovanni Bianco, l'anno scorso ha vinto il titolo junior Calcio? Tennis? ? Basket o pallavolo? «Nessuno di questi sport, farò corsa in montagna, una specialità più dura, una continua sfida con sé stessi ma che ti consente di allenarti in mezzo a prati e boschi e, alla fine, di avere grandi gratificazioni». Alex Baldaccini, 19 anni, di San Giovanni Bianco, perito elettronico e impiegato a Valbrembo, è l'erede della straordinaria tradizione brembana della corsa in montagna.

Attuale campione italiano nella categoria junior, segue le orme che furono di Raimondo Balicco, Fausto Bonzi, Pieralberto Tassi, Simona Bonaiti, e oggi di Vittoria di , per fare solo alcuni nomi conosciutissimi nel settore e in Valle Brembana, terra che da trent'anni, da quando c'era la società Bar Emma di , sforna campioni a livello mondiale.

Dietro la passione per uno sport di grande sacrificio c'è il padre Gianfranco, 50 anni, anche lui con un passato da grande corridore. Ma io non ho mai spinto mio figlio all'agonismo – dice Gianfranco –. Anzi, spesso cercavo di frenarlo. «Ho iniziato a fare le prime gare a 12 anni – ricorda Alex – solo per divertirmi. Volevo provare lo sport che aveva sempre fatto mio padre, mi piaceva e ho iniziato a preparami. Da due allenamenti settimanali sono passato a cinque.

E sono arrivati i risultati». Nel 2006 è quinto al campionato italiano e lo scorso anno conquista il titolo nazionale juniores. Approda quindi alla Nazionale italiana, quella guidata da Balicco, e lo scorso settembre, a Ovronnaz, in Svizzera, 16° nella prova individuale. Una gioia immensa quella del titolo tricolore, sottolineata dalla festa d'accoglienza in paese la scorsa estate, dal ricevimento e dalle premiazioni in municipio a San Giovanni Bianco e in .

Per chi pratica uno sport di nicchia ma di grandi sacrifici, dove esistono pochissimi sponsor, dove copertine di giornali e tivù si tengono lontani, il sostegno di tifosi e compagni di squadra rappresenta, a volte, uno stimolo fondamentale per andare avanti. E così è anche per Alex che corre per la squadra fondata dal padre e da Francantonio Belotti di Camerata Cornello, il «Gs »; una società con una quarantina tra atleti e dirigenti e con due atleti già azzurri all'ultima Coppa del mondo: oltre ad Alex anche Richard Tiraboschi di Serina.

Sarà uno sport per pochi – dice papà Baldaccini – ma per emergere occorrono continui allenamenti e sacrifici come nelle altre discipline». Ma come si sostiene il «Gs Orobie? I sono comunque tanti – continua Gianfranco –. Così, per pagare le spese, ci arrangiamo con castagnate e sottoscrizioni a premi. Servirebbe qualche sponsor, ma non è facile trovarlo. E alla fine andiamo avanti per passione». Quella che veramente conta nella sport.

L'Eco di Bergamo