Centrale a legna di Sedrina, il fumo invade le nostre case

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Protestano i residenti di quattro località: «Gli occhi bruciano, i vestiti puzzano». Il sindaco: «Nessuna combustione chimica. Emissioni sempre sotto controllo». Sedrina – «Prima i detriti delle esplosioni della cava, ora i fumi della nuova centrale a biomasse». I residenti di Benago, Cassettone, Patromano e Cachinaglio, località di Sedrina, puntano il dito contro il fumo della nuova centrale in val Tresa, che scalda alcune abitazioni del paese. Il motivo delle lamentele è uno: il fumo che nei giorni di pioggia, bassa pressione o vento raggiunge le abitazioni adiacenti. «Nelle giornate di vento o bassa pressione il fumo raggiunge le case», spiega Elia Gotti. Aggiungono Enrico e Giuseppe Fustinoni: «Siamo costretti a convivere con questo fumo che a volte sembra una vera e propria nebbia. Capita soprattutto d’autunno e d’inverno, proprio in questo periodo. L’ultima volta proprio domenica e lunedì scorsi».

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Sedrina, il teleriscaldamento avanza

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Sedrina – Con la centrale a biomassa dismesse 350 caldaie. È stata inaugurata nei scorsi giorni alla presenza di molte autorità la nuova centrale a biomassa di Sedrina. L’impianto è già funzionante da qualche mese, ma l’inaugurazione ufficiale è avvenuta a conclusione di tutti i collaudi. La centrale di cogenerazione a biomassa (scarti di legna non trattata chimicamente) è costata 15 milioni di euro, di cui 5 spesi per la rete di teleriscaldamento. L’impianto consentirà di dismettere 350 caldaie a metano o a gasolio, per lasciare spazio alla nuova centrale in Val Tresa, nella ex cava, a valle della frazione di Benago. «Per i sedrinesi sarà un vero passo avanti in termini di attenzione all’ambiente e di risparmio energetico ed economico – ha commentato il sindaco Agostino Lenisa -. La centrale è pronta in tutte le sue parti. Alcune abitazioni erano state collegate qualche mese prima, per effettuare i collaudi anche delle tubazioni di teleriscaldamento.

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Sedrina inaugura la centrale a biomassa

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pirolisiCon gli scarti della legna si riscalderanno tutte le case del paese e si produrrà energia elettrica. Un investimento di 15 milioni di euro. Presto verranno dismesse 350 caldaie a metano o a gasolio. Ora si può dire davvero che tutto sia pronto e funzionante. Sedrina accende la nuova centrale a biomassa che utilizza scarti di legna vergine per scaldare il paese e pronta è anche la nuova area industriale realizzata poco distante, che in poco tempo ha dato lavoro a una sessantina di persone. Non rimane che accendere a pieno ritmo i motori e produrre energia elettrica, e il prossimo inverno anche riscaldare il paese. La «prova del nove» è già stata fatta e i risultati sono risultati soddisfacenti. La centrale di cogenerazione a biomassa (scarti di legna non trattata chimicamente) è costata 15 milioni di euro, di cui 5 milioni per la rete di teleriscaldamento. 350 caldaie a metano o a gasolio verranno dismesse, per lasciare spazio alla nuova centrale in Val Tresa, nella ex cava, a valle della frazione di Benago.

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La sfida di Sedrina Spazio alle aziende per tenerle in Valle

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Otto nuovi stabilimenti pronti, dieci in costruzione Previsti a regime almeno 120 posti di lavoro. Una superficie lorda di 48 mila metri quadrati, con otto capannoni per circa 11 mila metri quadrati pronti all’uso e altri dieci in cantiere; ma anche 5 milioni di euro per le opere di urbanizzazione. È quanto Sedrina mette in campo, nella nuova «Via delle industrie» per combattere le difficoltà del lavoro in Valle Brembana, con un distretto produttivo dove aziende e artigiani possono trovare spazio per ampliare i loro stabilimenti o spostare la produzione in spazi più adatti. Negli otto capannoni già realizzati troveranno lavoro una sessantina di persone. Si può prevedere che almeno altrettanti saranno occupati nel secondo lotto, più grande di prossima costruzione.

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