pirolisiCon gli scarti della legna si riscalderanno tutte le del paese e si produrrà energia elettrica. Un investimento di 15 milioni di euro. Presto verranno dismesse 350 caldaie a metano o a gasolio. Ora si può dire davvero che tutto sia pronto e funzionante. accende la nuova centrale a biomassa che utilizza scarti di legna vergine per scaldare il paese e pronta è anche la nuova area industriale realizzata poco distante, che in poco tempo ha dato lavoro a una sessantina di persone. Non rimane che accendere a pieno ritmo i motori e produrre energia elettrica, e il prossimo inverno anche riscaldare il paese. La «prova del nove» è già stata fatta e i risultati sono risultati soddisfacenti. La centrale di cogenerazione a biomassa (scarti di legna non trattata chimicamente) è costata 15 milioni di euro, di cui 5 milioni per la rete di teleriscaldamento. 350 caldaie a metano o a gasolio verranno dismesse, per lasciare spazio alla nuova centrale in Val Tresa, nella ex cava, a della frazione di .

«Per i sedrinesi sarà un vero passo avanti in termini di attenzione all'ambiente e di risparmio energetico ed economico – commenta il sindaco Agostino Lenisa -. La centrale si può dire pronta in tutte le sue parti. Alcune abitazioni erano state collegate qualche mese prima, per effettuare i collaudi, anche delle tubazioni di teleriscaldamento. Ora invece si sta provvedendo a ultimare gli allacci in tutto il paese. I risultati sono chiari. Risparmio energetico, ambientale ma anche economico, perché si sono ridotte le spese per gli utenti. Per l'accensione definitiva è giunto l'ok anche dalla Provincia». È in fase di studio pure il progetto della rete di teleriscaldamento che fornirà il servizio alla frazione Botta. La tubazione passerà adiacente alla ex statale 470. L'importo presunto dei lavori in questo caso è di 2 milioni e 500 mila euro, di cui un milione dalla Regione Lombardia.

La centrale è dotata di molteplici dispositivi di .
Si tengono costantemente controllati i fumi ed è stato installato un impianto minore a metano, collegato in parallelo nel caso di disfunzioni o manutenzione al sistema principale. Il funzionamento prevede l'attivazione di un generatore di calore alimentato a legna non trattata chimicamente, che scalda a 380° l'olio diatermico che a sua volta scalda l'impianto dell'acqua per il teleriscaldamento sino a 90°.

Un impianto parallelo produce vapore che aziona la turbina per l'energia elettrica.«È un impianto sofisticato – spiegano i tecnici che hanno effettuano i collaudi – dotato di numerosi sensori: è interamente automatizzato e nella sala comando ci sono computer che controllano e gestiscono l'intero processo. È studiato per funzionare senza interruzione. In caso di guasto parte la caldaia di emergenza».
L'elettricità prodotta dalla turbina sarà in parte utilizzata per alimentare la centrale e in parte immessa nella rete Enel, ma c'è pure un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica in caso di stop della turbina principale.

Adiacente alla parte tecnica della centrale, sorge anche una piccola palazzina per gli uffici amministrativi, la cabina elettrica e le stanze dei dipendenti. Dati positivi anche per l'occupazione locale: la centrale sta offrendo lavoro a 10 persone e altrettanti i posti per indotto. Quanto ai consumi: vicino alla struttura c'è un grande deposito per la legna che, quando necessario, è riversata in un «imbuto» e poi trasportata nella caldaia.

«L'obiettivo è quello di bruciare legna forestale delle nostre località, infatti abbiamo alcuni incentivi economici – spiega il sindaco -. Per ora sono parecchie le aziende vallari con cui abbiamo stipulato un contratto. Più legna locale riusciamo a raccogliere, meglio è per tutti. L'iniziativa degli “Amici delle mura” degli scorsi mesi è ottima: prevede il trasporto degli scarti della legna tagliata dalle mura di Bergamo alla centrale. A breve ci sarà un incontro con diversi enti per allargare il progetto anche a Comuni e società. Attualmente il 70 per cento del legname è acquistato, il resto è reperito localmente. L'obiettivo è quello di invertire queste percentuali nel giro di poco tempo». La centrale consumerà in media 35 mila tonnellate di legna all'anno, quattro camion al giorno, circa 55 chilogrammi quotidiani per ogni utenza.

«Siamo a disposizione di altri Comuni – afferma Lenisa -, che volessero conferire la loro legna alla centrale».
Va ricordato che Sedrina il 6-7 giugno andrà al voto per il rinnovo del Consiglio comunale. Saranno due le liste sulla scheda: «Gente e paese di Sedrina» dell'attuale sindaco Agostino Lenisa e Lega Nord Lega Lombarda, del candidato Enzo Galizzi.

L'Eco di Bergamo