Infiniti sono i luoghi da visitare, dai paesaggi mozzafiato ai monumenti che conservano intatti il loro fascino storico. a manifestazione di questi giorni, per i partecipanti può anche essere un ottimo modo
per scoprire i meravigliosi paesaggi della Valle Brembana. Infatti bisogna sapere che i panorami della Valle conservano uno stile così intatto nel fascino originale dei suoi scenari, che dà subito, già dalla prima occhiata, l'impressione di essere sfuggito ad ogni forma di contaminazione per regalare a chiunque il piacere di una scoperta inusuale ed affascinante. Eppure nuovo non è, ha il carico della storia e gli anni hanno temprato il carattere della sua gente con prove di dura fatica.

Questa duplice combinazione, che spiega il caparbio attaccamento degli abitanti alla terra d'origine, è anche la formula vincente del turismo vallare, il cui credito, pur senza l'ausilio di grossi battages pubblicitari, registra sempre incoraggianti livelli di crescita. Si entra in Valle Brembana non appena segnata la Ventulosa di Villa d'Almè. La compie una brusca virata a destra, costeggia la Botta di percorre un tratto di un paio di km e raggiunge Sedrina dove è d'obbligo una sosta per una visita alla stupenda parrocchiale, mirabile opera di (al cui genio architettonico si devono tanti monumenti di Venezia) che conserva nel suo interno un vero tesoro, una pala d'altare di Lorenzo Lotto.

Poi la strada (la vecchia provinciale che ricalca il tracciato della cinquecentesca Strada Priula che fu addirittura sospesa sul vuoto con le cosidette “chiavi” alla Botta), che presto sarà sostituita dalla nuova superstrada, precipitò qui verso i ponti, un vero intrico, il più antico dei quali tutto ad archetti, data la sua costruzione e sarebbe quello da cui si gettò il famoso Pacì Paciana, il “Padru'” dè la Valle Brembana, una specie di “passator” poco cortese orobico la cui vita si è trasformata in leggenda.

Si prende a sinistra e si raggiunge l'industriosissima Brembilla. Si procede lungo l'asse principale della Valle Brembana in e si entra nella vasta e verde conca di che coi suoi oltre diecimila abitanti, le sue industrie, i suoi uffici, è il capoluogo della Valle Brembana. Gli fanno da corona numerose frazioni, alcune immerse nel verde dei pascoli e dei boschi fino a quota mille sul livello del .

Sulla conca veglia la grande croce del Canto Alto. A Zogno, in media Valle Brembana, il Turista può visitare il “Museo della Valle Brembana” e la zona monumentale della chiesa prepositurale e del convento di Romacolo senza trascurare una visita alla parrocchiale di Grumello de Zanchi che conserva preziose tele del De Pieri: a Stabello che offre la visione di una ben conservata casa romanica; a , patria dei pittori Licini e Gavazzi a dove sorge una delle più antiche chiese della Valle, in cui è conservato il cranio 'apostolo Barnaba.

Il Bergamo