Valle Brembana, I sindaci: Consultorio familiare da potenziare

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ezio-remuzziValle Brembana – La richiesta di adeguamento del servizio di consultorio familiare sarà portata sui tavoli dei Consigli comunali che si svolgeranno in queste settimane in Valle Brembana. Sarà, infatti, sottoposto all’approvazione dei 38 Consigli comunali il documento di richiesta all’Asl di Bergamo di migliorare il servizio di consultorio in zona. «Il servizio rappresenta il centro di una politica di promozione del benessere della famiglia e della comunità, quindi nella recente assemblea dei sindaci è stato ritenuto opportuno procedere alla stesura di questo documento che dovrà essere approvato nei Consigli comunali – spiega Rosanna Manenti, sindaco di Oltre il Colle e presidente dell’assemblea –. Il fatto che la Valle Brembana sia rimasta sprovvista per tre anni di questo servizio ha avuto un grave impatto sulla disponibilità di servizi in valle e sulla costruzione di un’efficace rete di interventi».

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La crisi in Valle Brembana, quasi mille posti a rischio

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lavoro-sindacatiCgil, Cisl e Uil rilanciano l’allarme per la tenuta occupazionale nel territorio. Ieri l’accordo sulla Cigs alla Valbrem: 162 persone tra Lenna e Presezzo.

Sono quasi un migliaio i posti di lavoro oggi a rischio in Valle Brembana, in particolare nel tessile, nel legno, nella metalmeccanica ed edilizia. L’allarme è stato lanciato ieri dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, proprio nel giorno in cui al conto della crisi si è aggiunto l’accordo per la Cassa integrazione straordinaria per la Valbrem, 162 lavoratori tra Lenna e Presezzo.

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Una nuova collezione, così MVB prova a risalire

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manifatturaMigliorano i conti della Manifattura di Zogno, forse in arrivo nuovi soci. Il numero uno Trabattoni: puntare su mercati emergenti ed ecoprodotti. Deciso a risalire la china. A tutti i costi. Il consigliere delegato di Manifattura Valle Brembana Massimo Trabattoni sa bene che i proclami, di fronte alla devastante crisi odierna, hanno valore zero.

Ecco perché rilancia non in base a previsioni o sensazioni, ma affidandosi ai numeri. Che dalle parti di Zogno cominciano a migliorare. Intendiamoci: la situazione resta grave, con oltre 200 dipendenti con contratti di solidarietà (fino al gennaio 2010), dopo la dolorosa chiusura del finissaggio a Urgnano, con un’ottantina finiti in cassa straordinaria, anticamera delle mobilità.

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Miti, c’è l’accordo ammortizzatori e incentivi all’esodo

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miti_loghino_thumbnailA Zogno l’assemblea dei lavoratori approva l’intesa in vista del trasferimento delle attività in Ungheria. Accordo fatto alla Miti Spa di Zogno, l’azienda tessile specializzata in tessuti indemagliabili ed elasticizzati, che ha annunciato la cessazione delle attività a partire dalla fine del prossimo mese di luglio in seguito alla decisione della società (la cui proprietà fa capo alla famiglia Polli) di delocalizzare l’attività di tessitura in Ungheria.

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