manifatturaMigliorano i conti della di Zogno, forse in arrivo nuovi soci. Il numero uno Trabattoni: puntare su mercati emergenti ed ecoprodotti. Deciso a risalire la china. A tutti i . Il consigliere delegato di Massimo Trabattoni sa bene che i proclami, di fronte alla devastante crisi odierna, hanno valore zero.

Ecco perché rilancia non in base a o sensazioni, ma affidandosi ai numeri. Che dalle parti di cominciano a migliorare. Intendiamoci: la situazione resta grave, con oltre 200 dipendenti con contratti di solidarietà (fino al gennaio 2010), dopo la dolorosa chiusura del finissaggio a , con un'ottantina finiti in cassa straordinaria, anticamera delle mobilità.

«Pensare – spiega Trabattoni -, che poco più di un anno dopo il nostro ingresso, nel 2007, l'azienda era stata risanata e pronta a un nuovo ciclo di sviluppo. Poi è arrivata questa crisi devastante, a cui si aggiunge l'anomalia italiana: il costo del lavoro più alto d'Europa con i salari più bassi e un costo 'energia spropositato». Mvb però, ancora in concordato preventivo, non ha mai pensato per un attimo ad arrendersi: «Sapevamo delle potenzialità dell'azienda, della qualità dei dipendenti – aggiunge il consigliere delegato -: non era solo questione di resistere, ma di rilanciare, cercando di penetrare in nuovi mercati e immaginando nuovi prodotti». Così in questi mesi qualche segnale di risveglio, pur nella lacerante situazione del tessile orobico, si comincia a vedere. «La situazione patrimoniale al 30 giugno 2009 è confortante – dichiara Trabattoni -: il conto economico presenta un margine operativo lordo in positivo e la liquidità aziendale consente di mantenere le modalità di acquisto attualmente in vigore nonché la totale copertura del circolante netto.

Inoltre la raccolta ordini ed il carnet sono leggermente superiori allo stesso periodo dell'anno scorso». Siamo ancora lontani dalla soluzione di tutti problemi (quello del riassorbimento occupazionale in primis), ma uno spiraglio, secondo la società, si comincia a intravedere. Le valutazioni del management hanno riguardato anche l'esigenza di passare a «una filiera di eccellenze, con strutture più piccole, agili, flessibili, con costi fissi più bassi, in grado di consentire maggiori sinergie con altre aziende». Da qui l'idea di mettere a punto una collezione «sempre gradevole – precisa il numero uno -, ma con un migliore rapporto qualità-prezzo, in grado di essere più appetibile in un momento di crisi globale come questo».

Le prime risposte, in termini di ordinativi, sono arrivate, «anche perché abbiamo puntato su due obiettivi: diversificazione geografica e prodotti biologici. Sul primo punto abbiamo cominciato a penetrare in mercati emergenti come Brasile, Russia e la stessa Cina, trovando riscontri incoraggianti . Poi abbiamo puntato su filati in grado, secondo i dettami della Green economy, di garantire la massima sicurezza, un cotone coltivato in assenza di additivi o coloranti tossici, capaci di alterare la qualitá del tessuto: quasi un ritorno al passato in termini di naturalezza che sta già incontrando il gradimento dei consumatori».

Inoltre l'azienda si sta guardando intorno alla ricerca di alleanze strategiche con altri operatori: «Al momento – spiega Trabattoni – sono ipotesi di aggregazione che aiuterebbero la nostra azienda a consolidarsi per il futuro. Si tratta di due partner lombardi che entrerebbero in Manifattura Valle Brembana sottoscrivendo un aumento di capitale, in modo da rafforzare i piani di sviluppo della società». Se i conti continuassero a migliorare e arrivassero davvero nuovi soci («anche se è chiaro non succederà domani mattina», precisa ancora il consigliere delegato), Mvb potrebbe davvero prendere in considerazione l'ipotesi di riassorbire i lavoratori rimasti oggi a casa con i contratti di solidarietà: «Stiamo lavorando per questo – assicura Trabattoni – non posso promettere nulla, salvo che questa è davvero la priorità per tutti noi. D'altronde anche i lavoratori in questi mesi hanno capito che il vento sta cambiando: vedono girare i telai, notano l'arrivo giornaliero degli ordini. E mi creda, in tempi cupi come questi per il nostro tessile, questa inversione di tendenza è davvero un piccolo miracolo».

Maurizio – L'Eco di