Un’altra mazzata sui bilanci dei Comuni. Tagli per 16 milioni
Senza categoria Articolo letto da 1.306 utenti - Pubblicato il 26 Maggio 2011La «sforbiciata» di Tremonti si fa sentire. Il decreto taglia trasferimenti (del 9 dicembre 2010) avrà pesanti ripercussioni quest'anno sulle casse dei Comuni. Le cifre generali sono enormi: i fondi erariali dovuti ai Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono stati ridotti di 1.500 milioni di euro per il 2011 e lo saranno di 2.500 milioni annui a decorrere dal 2012. Meno 16 milioni La bergamasca non fa eccezione al trend nazionale: complessivamente dallo Stato quest'anno arriveranno meno fondi per circa 16 milioni di euro per i 74 comuni orobici sopra i 5.000 abitanti e l'anno prossimo andrà anche peggio. I dati sono stati resi noti dalla Uil che ha realizzato uno studio sui costi della politica ed entrate tributarie dei Comuni, presentato lunedì durante un convegno alla scuola edile di Seriate.
La parte del leone, se così si può dire, la fa ovviamente bergamo città che riceverà meno entrate dallo stato per 3,9 milioni e rotti (per la precisione 3.900.728,57). Lo stesso sindaco Franco Tentorio, intervenuto al convegno, ha confermato che «la situazione è molto difficile e nel 2012 è destinata a peggiorare. I mancati fondi avranno ripercussioni, i tagli sono stati spalmati sui diversi assessorati. L'obiettivo è comunque non comprimere i servizi essenziali perché Bergamo è una città ricca, ma non possiamo dimenticare le fasce di povertà». E a ruota, nella classifica stilata dalla Uil, ci sono ovviamente gli altri Comuni big della Bergamasca: per treviglio meno fondi per 652.487 euro, per Seriate meno 495.000, per dalmine meno 462.000 e rotti.
Una situazione tutt'altro che rosea: «L'incidenza dei mancati trasferimenti statali sulle casse dei nostri Comuni si farà sentire – spiega Marco Tullio Cicerone, segretario generale Uil Bergamo. Le cifre sono eloquenti. Molti Comuni hanno dovuro ricorrere all'introduzione dell'Irpef a carico dei contribuenti, crediamo invece sia la strada del recuperodell'evasione fiscale quella da seguire». Comuni in trincea E i Comuni? In sede di approvazione dei bilanci di previsione è stata una levata di scudi. Una netta presa di posizione contro la manovra finanziaria che, è inutile dirlo, è stata praticamente bipartisan. Le amministrazioni sono con l'acqua alla gola. I mancati trasferimenti, nei bilanci che sono stati predisposti, si traducono in tagli ai servizi, soprattutto a cultura, istruzione, servizi sociali e manutenzioni.
A lanciare l'allarme è Claudio Armati, presidente dell'Associazione comuni bergamaschi: «Quest'anno i fondi statali sono stati ridotti dell'11,4%, l'anno prossimo ci si attesterà sul 14%. Questo si traduce in sforzi enormi per i Comuni, soprattutto per quelli più piccoli. A risentirne sono soprattutto i servizi essenziali, i trasporti, le mense, le biblioteche, ma anche i semplici lavori di manutenzione di strade, scuole, edifici comunali ». Che cosa fare? «Chiaro che i margini di manovra sono ridotti – rileva Armati –. Ci sono Comuni con aliquota inferiore alle 0,4 che l'hanno aumentata, altri che hanno dovuto aumentare i costi dei servizi a carico dei cittadini. Auspichiamo almeno che si aprano al più presto le trattative tra Anci e governo così da rinegoziare i tagli previsti nel 2012, che sono davvero drastici».
Vanessa Santinelli – L'Eco di Bergamo
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Inserito il 27 Maggio 2011 alle ore 09:25 GMT+0100
Che dire…. SVEGLIA…. occorre uscire dal torpore dei sogni. Quello che ci stanno consegnando i promulgatori di una “p”olitica fatta esclusivamente di proclami sul territorio, si stà ormai sempre più delineando come un vero e proprio “SMANTELLAMENTO dello STRATO SOCIALE”. Per l’ennesima volta, anche in questo caso, non si parlerà di nuove imposte erariali, ma bensì di un inevitabile aggravio delle pertinenze economiche a carico dei contribuenti; alias, ” PAGA e TAS “. Ma intanto, lo stato del diritto universale per vederci assicurati i servizi primari e garantire così la dignità della persona si affievolisce sempre più:
Nell’attesa di un risveglio “C”ollettivo, incrociamo le dita e speriamo di non assistere ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita in valle, già duramente colpita dai riflessi della crisi economica e dall’assenza di un aappropriata “P”olitica del territorio (coniugare i proclami alla concretezza degli atti compiuti nei palazzi del potere a Roma).
Orso Bruno.