Trenta gruppi all'inaugurazione. Il grazie ai volontari. Una grande pietra, con alla base un cappello alpino scolpito e in un'aquila. Ora, anche Spino al Brembo, frazione di Zogno, ha un monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre, realizzato nel parco verde ricavato vicino alla chiesa. Il grande cippo è stato inaugurato domenica scorsa, alla presenza di una trentina di alfieri, rappresentanti di altrettanti gruppi alpini bergamaschi, del sindaco di Zogno , della giunta, del vicepresidente sezionale delle Penne nere Giorgio Sonzogni e del maresciallo Michele Giancola della stazione carabinieri di Zogno.

Accompagnato dalla banda musicale di Zogno e dal coro Fior di monte, il corteo di alpini ha raggiunto il parco verde realizzato nei pressi della parrocchiale, dove è stato posto anche il grande cippo a memoria dei Caduti, realizzato in collaborazione con l'associazione locale «Fontana ciara». «Un grazie particolare – ha detto il capogruppo di Zogno Luigi Garofano – va al consigliere alpino Mauro e al presidente di “Fontana ciara” Cristian ».

A loro Garofano ha quindi consegnato una targa per l'impegno profuso nella realizzazione del monumento. «E poi ringrazio personalmente le sorelle Anna e Graziella Vitali che hanno regalato la bellissima scultura raffigurante il cappello alpino, posta alla base del monumento, opera del papà Alessandro».

Quindi l'intervento del sindaco Capelli, che ha auspicato come «il monumento possa servire da monito per le nuove generazioni e che possa essere un simbolo di speranza per un futuro migliore». Sono seguiti i ringraziamenti del presidente 'associazione «Fontana ciara» Lazzaroni e l'intervento di Sonzogni, che ha ricordato i valori di libertà e solidarietà che da sempre animano gli alpini e come anche oggi «non debba essere considerato anacronistica la realizzazione di un monumento ai Caduti delle guerre.

Sono seguite la celebrazione della Messa, presieduta dal parroco di e Spino don Claudio Del Monte, la benedizione del monumento e un'emozionante recita a memoria della preghiera dell'alpino, da parte del «vecio» Pietro Ferrari. A conclusione della festa il tradizionale rancio alpino alla tensostruttura allestita al centro parrocchiale.

L'Eco di Bergamo