Turismo, timidi segnali di ripresa, ma le valli soffrono

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Nei primi tre mesi del 2012 le prenotazioni alberghiere in città sono cresciute. Permangono le difficoltà, invece, in montagna. I posti letto nel complesso sono aumentati, salendo da 11.702 a 13.284. Un trend che segue l’incremento del flusso di visitatori e vi si adegua. Segnali di ripresa Nell’ultimo trimestre del 2011, secondo la rilevazione di Unioncamere, Bergamo ha venduto il 53,3% delle stanze, segnando un incremento del 14,9% rispetto allo stesso periodo dell”anno precedente. Una performance significativa, che in Lombardia è risultata seconda solo a Milano. Il picco nella nostra provincia è stato registrato ad ottobre con un’occupazione del 60,1% (+17,2%), seguito da settembre (58,9%), novembre (53,8%, + 13,3%) e agosto (53,4%), in un quadro che per il 2011 descrive un aumento complessivo dell’occupazione, passata dal 42 al 44,9%. Molto incoraggianti i dati relativi all’inizio del 2012. Le prenotazioni del primo trimestre sono in netta crescita rispetto a un anno fa: Gennaio 37,3% (+18,8%), Febbraio 35,3% (+24,8%) e Marzo 30,8 (+20,5%).

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Formaggio orobico, il giro d’affari arriva a 700 milioni di euro

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Alpi Orobie – C’è un settore dell’agroalimentare italiano nel quale Bergamo ricopre un ruolo da protagonista: quello caseario. Ed è un primato che, potendo contare su una lunghissima tradizione e molte piccole ed eccellenti produzioni, va anche oltre il record dei formaggi a Dop che possono essere prodotti sul territorio (ben 8, che potrebbero diventare 9 con lo Strachitunt) ed il pur significativo 4%, che rappresenta la fetta bergamasca della «torta» nazionale, con un giro d’affari di 700 milioni di euro. Al fine di ribadirlo facendo il punto della situazione, «Promozione del Territorio», associazione fondata nel 2009 da Camera di Commercio, Ascom, Confindustria, Promoberg e Bergamo Fiera Nuova (dal 2011 vede tra i soci sostenitori anche il Comune Provincia), ha organizzato ieri in Fiera il convegno «Formaggio Italiano: il sapore del territorio incontra la qualità e vince nel mercato». Sul tema si sono confrontati in due sessioni distinte ma unite in alcune parole chiave ricorrenti – qualità, autenticità, identità, rispetto – il mondo della produzione e quello della cultura.

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La montagna? Non è fiaba ma luogo da vivere

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Piazza Brembana – La restituzione al territorio dell’indagine realizzata dall’Ersaf per conto della Regione Lombardia ha composto una fotografia della Valle Brembana dove, accanto ai punti di debolezza, alle fatiche della montagna, si svelano punti di forza che possono innescare meccanismi positivi, grandi opportunità che la gente di montagna può afferrare. I tecnici dell’Ersaf hanno presentato ieri a Piazza Brembana i risultati della seconda sezione di ricerca, incentrata sul marketing e sulla promozione del territorio, che va a indagare la struttura sociale, turistica ed economica delle zone ad alto tasso di spopolamento.

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In Valle Brembana troppi mini comuni, si frena lo sviluppo

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Valle Brembana – Trentotto comuni per soli 43 mila abitanti, con 29 paesi sotto i mille residenti e 19 sotto le 500 unità. Una frammentazione amministrativa che, secondo uno studio della Regione Lombardia, rappresenta un ostacolo allo sviluppo della Valle Brembana. I risultati saranno presentati domani, alle 15,30, nella sede della Comunità montana Valle Brembana, a Piazza Brembana. Si tratta del progetto Padima (acronimo di «Policies against depopulation in mountain areas», ovvero Politiche contro lo spopolamento delle aree montane), in corso di realizzazione dall’estate 2010 a cura della Regione Lombardia. La Valle Brembana, infatti, insieme ad altre sei aree montane, nel Torinese, in Spagna, Francia, Svezia e Norvegia, è stata scelta dall’Unione europea per uno studio e uno scambio di esperienze sullo spopolamento. Obiettivi: analizzare i motivi del fenomeno e individuare gli strumenti per cercare di contrastarlo.

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