Storia di Pietro che partì da Moio e costruì la Merica

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Moio dè Calvi – C’è una semplice classifica che mette in fila i 244 comuni della Bergamasca. quella del numero di abitanti. In testa c’è ovviamente la città di Bergamo e in fondo alla classifica (o forse nelle posizioni migliori, a seconda dei punti di vista) c’è al 231° posto Moio de’ Calvi, con i suoi 214 residenti. Agli inizi del secolo, nel 1921, erano esattamente il doppio. Una popolazione che in pochi decenni si è letteralmente dimezzata. Le cause? Evidentemente l’emigrazione, fenomeno comune a tutta l’Alta Val Brembana e non solo.

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Quaranta gruppi di penne nere sfilano nel ricordo di Nikolajewka

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Nikolajewka2014-15Branzi – La simpatia per gli alpini è sempre vivissima, e si è avuta ancora una volta testimonianza in proposito ieri a Branzi che ha ospitato la quarantatreesima edizione della manifestazione del ricordo della tragedia di Nikolajewka sul fronte russo nel corso della Seconda guerra mondiale. Tanta folla di valligiani dell’alta Valle Brembana e ancora di vacanzieri di ritorno da una splendente giornata sulla neve, e scroscianti e ininterrotti applausi al corteo che è sfilato dal municipio al piazzale del monumento ai Caduti, a far da contrappunto alle musiche della Fanfara alpina di Scanzorosciate.

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In vista dell’Expo la mela brembana sfodera il marchio

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Piazza Brembana – Qualità, senza compromessi, ma anche quantità, viste le richieste in continua crescita. È un consuntivo estremamente positivo quello dell’Associazione Frutticoltori e Agricoltori Valle Brembana (Afavb), che a Piazza Brembana, in occasione del tradizionale pranzo di fine anno, ha presentato il nuovo logo della Mela Brembana. «Vogliamo mantenere – ha affermato il presidente Davide Calvi – un’identità che metta al centro le persone e il sereno dialogo fra i circa 200 associati. L’impegno di questi 20 anni è innanzi tutto l’espressione di un’unità d’intenti che ha sommato passione e competenze. Il nuovo marchio è un biglietto da visita chiaro e riconoscibile dietro al quale c’è prima di tutto il nostro amore per il territorio e la volontà di dargli una prospettiva anche economica ». Il nuovo marchio unisce la scritta Val Brembana e la sagoma di una mela ai colori della natura, delle varietà di mele brembane e all’abito di Arlecchino, testimonial riconosciuto della Valle e del turismo bergamasco.

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Mele brembane, un marchio a tutela dei 200 frutticoltori

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SONY DSCPiazza Brembana – Un nuovo marchio per garantire qualità e territorialità. Viene presentato domenica 15 dicembre a Piazza Brembana, nell’ambito del tradizionale pranzo di fine anno, il nuovo marchio «Mela Val Brembana», promosso dall’Associazione frutticoltori e agricoltori Valle Brembana (Afavb). «Il crescente apprezzamento dei consumatori – sottolinea il presidente Davide Calvi – richiedeva un passo deciso per dare riconoscibilità ai frutti della nostra valle, per evitare che altri possano sfruttare a fini meramente commerciali l’impegno che da oltre vent’anni tanti volontari portano avanti con passione e competenza ». Questione di tutela, ma anche espressione di un patrimonio che unisce coltura e cultura in chiave di promozione territoriale. Il nuovo marchio, ideato da Paolo Lorenzo Gelmi in tandem con Radici Due Gandino, «si presenta fresco come una mela, con i colori della nostra valle». In effetti la vistosa scelta cromatica ha un fine ben preciso, mettendo in evidenza i colori della natura e quelli delle varietà di mela (Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz) coltivate da oltre 200 frutticoltori in aree montane altrimenti destinate al degrado.

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