La valanga al Gemelli, aiuti con un treno speciale

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Valanga-Laghi-GemelliBranzi – Fu probabilmente uno dei primi, se non il primo intervento di soccorso alpino organizzato dal Cai. Avvenne in occasione di una valanga che il 7 dicembre del 1909 travolse un gruppo di alpinisti, quasi tutti soci del Cai, mentre salivano al passo Laghi Gemelli. Vi furono un morto e due feriti che furono costretti a restare un paio di giorni in rifugio prima di essere portati a valle. La notizia arrivò a Bergamo con notevole ritardo, ma subito vennero organizzati i soccorsi. Con la ferrovia di Valle Brembana partì un treno speciale: a bordo una squadra guidata dal presidente del sodalizio bergamasco, l’ing. Luigi Albani, con medici e personale della Croce Rossa; si aggiunsero anche un paio tra i più esperti «skiatori» orobici, oltre a una pattuglia di alpini intervenuta appositamente da Milano.

Forse anche per l’ampiezza dell’intervento e per la presenza nel gruppo di alcuni milanesi la notizia, oltre che da L’Eco di Bergamo, fu seguita con ampiezza di particolari dal Corriere della Sera e da altri quotidiani. La Domenica del Corriere e la Tribuna Illustrata, altro noto settimane dell’epoca, gli dedicarono le copertine.

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Ubiale Clanezzo vince la volata per i fondi pubblici

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Ubiale Clanezzo – Ci sono anche tre Comuni bergamaschi tra i 115 piccoli centri italiani che hanno ottenuto i finanziamenti pubblici del programma «6.000 campanili» per realizzare opere infrastrutturali. Si tratta (in ordine di graduatoria) di Ubiale Clanezzo, che ha ottenuto 580.000 euro; Casnigo, che ne ha portati a casa 980.000; e di Castel Rozzone a cui vanno 727.986 euro. Il decreto che stanzia i fondi è stato firmato mercoledì dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e rappresenta una vera e propria vittoria per le tre amministrazioni orobiche. Non solo per gli importi considerevoli che lo Stato concederà loro a fondo perduto, ma anche per le discusse modalità di accesso al bando: i finanziamenti, infatti, andavano ai Comuni che la mattina del 24 ottobre scorso, alle nove in punto, si collegavano per primi al sito ministeriale per inoltrare la richiesta.

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Mele brembane, un marchio a tutela dei 200 frutticoltori

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SONY DSCPiazza Brembana – Un nuovo marchio per garantire qualità e territorialità. Viene presentato domenica 15 dicembre a Piazza Brembana, nell’ambito del tradizionale pranzo di fine anno, il nuovo marchio «Mela Val Brembana», promosso dall’Associazione frutticoltori e agricoltori Valle Brembana (Afavb). «Il crescente apprezzamento dei consumatori – sottolinea il presidente Davide Calvi – richiedeva un passo deciso per dare riconoscibilità ai frutti della nostra valle, per evitare che altri possano sfruttare a fini meramente commerciali l’impegno che da oltre vent’anni tanti volontari portano avanti con passione e competenza ». Questione di tutela, ma anche espressione di un patrimonio che unisce coltura e cultura in chiave di promozione territoriale. Il nuovo marchio, ideato da Paolo Lorenzo Gelmi in tandem con Radici Due Gandino, «si presenta fresco come una mela, con i colori della nostra valle». In effetti la vistosa scelta cromatica ha un fine ben preciso, mettendo in evidenza i colori della natura e quelli delle varietà di mela (Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz) coltivate da oltre 200 frutticoltori in aree montane altrimenti destinate al degrado.

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Scuola elementare ecco la classe digitale 22 alunni con l’iPad

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iPad-mini-2-retinaPiazza Brembana – I bambini della scuola primaria lo hanno chiamato «l’appuntamento della memoria», perchéricordare serve a guardare avanti. Passato e futuro si sono incontrati domenica mattina a Piazza Brembana sulla scalinata davanti al monumento ai Caduti per la commemorazione del 4 Novembre e per la consegna di due premi nelricordo della figura di Clelia Pizzigoni, meglio conosciuta come Mamma Calvi. Il sindaco Geremia Arizzi ha ricordato come la scuola primaria sarà intitolata proprio a Mamma Calvi per onorare la sua grandezza d’animo e, sul suo esempio, ha invitato a far crescere la cultura della pace e a impegnarsi per la comunità. La Fondazione Mamma Calvi ha consegnato proprio alla scuola primaria la borsa di studio di quest’anno. La somma sarà destinata al progetto «Classe digitale». Un’esperienza pilota nella Bergamasca, dove l’uso dell’iPad è già avviato ma solo sulla scuola secondaria di primo e secondo grado.

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