Orobie: una professione a fil di cielo

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Orobie – Qualche anno fa le guide alpine lombarde diffusero un video promozionale con questo titolo. Certamente affascinante il motto di un mestiere che può fare sognare: grandi spazi, sport, avventura. Ma la realtà è ben diversa e se c’è un luogo in cui il malessere delle guide si fa più sentire, questo è Bergamo. Ugo Pegurri, 49 anni, direttore della Scuola italiana di alpinismo, scialpinismo e arrampicata, che riunisce nove guide di Bergamo: «L’altra faccia del mestiere di guida sono la fatica, il rischio, i guadagni incerti, la precarietà professionale. Per mantenere mia moglie e i miei due figli sono costretto a fare altri lavori. Si chiamano lavori in quota o nel vuoto. Ci sono i disgaggi, quando si passano ore a far cadere macigni pericolanti dalle massicciate, o la posa delle reti sulle scarpate, un altro lavoro rischioso e molto faticoso. Mentre è bellissimo intervenire sulle opere d’arte. Le vedi da vicino, tocchi la materia di cui sono fatte».

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La tradizionale festa di Sant Antonio a Brembilla

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Brembilla – Dopo il grande successo dell’edizione dello scorso anno, che ha visto a Brembilla la presenza di migliaia di persone, nel 2012 la tradizionale festa di Sant Antonio a Brembilla si riconferma come uno dei più importanti eventi dell’estate in val Brembilla e Val brembana, che si svolgera’ nei giorni 16 e 17 giugno 2012.

Per l’occasione si è organizzata una due giorni di di spettacoli, eventi, esibizioni sportive, artigianato ed enogastronomia divertimento per grandi e piccini , che faranno da cornice all’evento religioso dedicato al santo patrono di Brembilla.

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Sussia, ricordando il centenario della morte di Antonio Baroni

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Sussia di San Pellegrino Terme – Ricordando il Centenario della morte della Guida Alpina Antonio Baroni 1912-2012 sabato 21 Aprile 2012 alle ore 10.30 la Santa Messa nella chiesetta di S.Michele a Sussia.

Nel centenario della morte di Pietro Tòcio
Quando ero ragazzino ricordo che tante persone anziane mi parlavano con entusiasmo dell’Alpinista Antonio Baroni. In seguito, frequentando molto Sussia e la casa dei Nicolec, ho avuto modo di incontrare giornalisti di alpinismo alla ricerca, forse, di ricordi della famosa guida alpina. Piu’ tardi, consultando i documenti del C.A.I. ho avuto la conferma di quanto fosse grande questo nostro montanaro boscaiolo. Nel 2002 (anno della montagna) il nostro Comune dava alla stampa un bellissimo opuscolo pubblicando gli scritti del giornalista Angelo Gamba a cura anche del nostro cultore di storia Adriano Epis. L’Ing. Antonio Curo’, ai suoi tempi esponente del C.A.I. di Bergamo, raccomandava “senza riserve” agli alpinisti la bonta’ e la perizia della guida Antonio Baroni di Sussia, fedele interprete delle esigenze e dei desideri dei primi fra pionieri delle montagne bergamasche, uomo sagace, pieno di intuizioni, di prudenza e di passione per la montagna, formatesi indubbiamenti per istinto personale e per naturale doti di coraggio e intelligenza.

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È morto Enzo Ronzoni maestro della montagna

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Olmo al Brembo – Un altro lutto nel mondo dell’alpinismo bergamasco. Venerdì sera è morto Enzo Ronzoni, alpinista, presidente del Cai di Piazza Brembana e direttore della scuola orobica di sci d’alpinismo di San Pellegrino Terme. Ronzoni, 60 anni di Olmo al Brembo, ha accusato un malore durante la cena ed è stato trasportato da un’ambulanza del 118 ai Riuniti, dove ora la salma si trova in attesa dell’autopsia di domani mattina. Tra le cause del decesso forse un infarto o un aneurisma. Ronzoni era molto conosciuto in valle per la sua coinvolgente passione per la montagna: era istruttore nazionale di sci d’alpinismo e uno dei pochi italiani titolato come esperto di valanghe. Insegnante all’Istituto alberghiero di San Pellegrino, era in pensione dal 2011, anno in cui è stato eletto presidente del Cai dell’alta Valle Brembana.

Il cordoglio degli amici
«Era una roccia e mai ci saremmo aspettati questa tragica morte. Non riesco a immaginare il Cai senza l’entusiasmo e l’esperienza di Enzo: lascia un vuoto enorme», sono le parole del suo vice, Davide Milesi. Andrea Carminati, l’altro vicepresidente lo ricorda con affetto: «Sapeva avvicinare i giovani al mondo della montagna grazie alle sue competenze e alla grande umanità».

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