La mela ha una nuova casa a Moio de’ Calvi

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Moio de’ Calvi – Un centro di gravità permanente, riferimento prezioso per un’attività sempre più articolata. È in programma sabato, a Moio de’ Calvi, l’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione frutticoltori agricoltori Valle Brembana (Afavb) nata nel 2007, ma attiva già negli Anni ’90. La nuova casa della Mela Val Brembana è stata realizzata al piano terra dell’ex asilo don Ambrogio Calvi, in piazza IV Novembre. L’antico palazzo, con pregevoli affreschi sulle facciate e un’antica meridiana, è stato oggetto negli scorsi anni di un recupero realizzato dal Comune. Già ospita la «Bottega di Sara» (unico negozio del paese che si fregia del titolo di «Storica attività»), la biblioteca civica, il Centro sportivo comunale e alcuni appartamenti. «I locali della nuova sede – sottolinea Davide Calvi, presidente Afavb – sono stati concessi dal Comune in comodato d’uso gratuito sino al 2019. Costituisce un punto di ritrovo decisivo per la programmazione dell’attività e la gestione delle pratiche di segreteria che coinvolgono in tutta la Val Brembana oltre duecento soci».

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L’Arlecchino di Pasotti può attendere, in sala soltanto a giugno

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Statua-Arlecchino-Valle-Brembana22Valle Brembana – Gira i festival di tutto il mondo, ma per assistere alla proiezione di «Io, Arlecchino» nei cinema nazionali bisognerà aspettare l’estate. L’uscita del film, firmato da Giorgio Pasotti e Matteo Bini, era stata annunciata per la primavera. A fine febbraio c’è stata l’anteprima al «Conca Verde» di Bergamo. Ma, anziché programmare il film dopo poche settimane, il distributore, Microcinema, ha stabilito che la pellicola uscirà giovedì 4 giugno. La decisione è stata presa — si è appreso — «in base a analisi di mercato». La perplessità nasce dalla considerazione che il mese di giugno non è dei più «fortunati», spesso registra un vuoto di pubblico e risultati non eccellenti al box office. «Non ne so nulla, non sono al corrente di queste vicissitudini», taglia corto l’attore bergamasco. Nel film, Pasotti interpreta un conduttore televisivo che rientra nel suo paese, Cornello dei Tasso, per stare vicino al padre malato, noto Arlecchino. Dal genitore raccoglierà il testimone per tramandare la tradizione della maschera. «Il nostro è un film piccolo, non commerciale, che va valorizzato e protetto dai colossi — spiega il produttore, Nicola Salvi, di Officina della comunicazione —. Secondo noi, è una scelta strategica: a maggio e giugno c’è lo stesso numero di spettatori degli altri mesi, ma noi beneficeremo di una minore concorrenza».

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Villa d’Almé: un Arlecchino da 18 tonnellate

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ImmagineValle Brembana — Cinque metri di altezza complessiva per 18 tonnellate di peso. Bergamo e la Valle Brembana, sabato 14 febbraio, renderanno omaggio ad Arlecchino, maschera bergamasca e brembana per antonomasia. Con una statua imponente, realizzata in marmo Bianco di Carrara e Arabescato Orobico dallo scultore del Duomo di Milano Nicola Gagliardi. Costata 60 mila euro, è stata voluta e sostenuta economicamente da alcuni imprenditori locali, dalla Comunità montana Valle Brembana e dai Comuni della valle.

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Si posa la maxi statua di Arlecchino a Villa d’Almè

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ImmagineValle Brembana – Oltre quattro metri di altezza per 18 tonnellate, tra marmo bianco di Carrara e Arabescato orobico. Con luci che daranno ancora più risalto al vestito multicolore ed esalteranno la statua in tutta la sua imponenza. La Valle Brembana rende così omaggio ad Arlecchino, maschera simbolo della Bergamasca, che la tradizione vuole proprio originaria della terra del Brembo, in particolare di San Giovanni Bianco. La statuamonumento, pensata e voluta nel2013 dagli imprenditori Marino Sonzogni di Zogno e Ferdy Quarteroni di Lenna (e dalla Comunità montana) sponsor del film «Io, Arlecchino» di Giorgio Pasotti, sarà posata lunedì alla rotonda di Villa d’Almè (intersezione con la provinciale per Dalmine).

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