«È stato ritrovato un cucciolo», «Padrone cerca il suo cane». Annunci di questo tipo si ritrovano di frequente sulle pagine dei quotidiani o affissi nelle vetrine e sui muri. A cercare il suo padrone, a di , non è però questa volta un animale a quattro zampe, anche se in senso letterale quattro gambe le ha: di ferro. A invocare aiuto è una rete da letto. Anche in buono stato, sembrerebbe. Forse con la sola colpa di essere divenuta troppo ingombrante.

È spuntata un mattino, come fanno i , in mezzo a una natura assolutamente incapace di assorbirla. Una rete abbandonata, messa lì da una mano che crede in qualche incredibile processo di «polverizzazione immediata». O che forse, più semplicemente, non ritiene che il bosco, la riva del torrente, il prato, l'aria siano bene comune. Ci si libera dei pesi inutili e ingombranti semplicemente facendo loro varcare il confine della nostra proprietà e facendoli diventare problema d'altri. Il ritrovamento della rete è stato fatto a poche centinaia di metri dalla piazzola ecologica di Zogno dove, presentandosi in modo civile, sarebbe stata smaltita secondo le corrette procedure.

Pigrizia? Paura di dover pagare? O più semplicemente l'imbecillità di chi continua, nella valletta di Poscante, a gettare materiali di ogni tipo? Il ritrovamento di grandi quantità di rifiuti nei torrenti della zona non è cosa nuova. Ogni primavera il Gruppo sportiva di Poscante organizza l'operazione « puliti», e a luglio, sempre con l'aiuto dei , sono i ragazzi del Cre a occuparsi della pulizia del greto e delle sponde. Montagne di pneumatici, elettrodomestici, ferro, plastica si ammucchiano in poche ore. Una vergogna. Una vera e propria violenza contro la natura, nei confronti della quale si crede di essere padroni e ci si trasforma in impietosi despoti.

Monica – L'Eco di