Riecco JJ5 L’orso è di casa sulle Orobie
-Speciale Orso Val Brembana Articolo letto da 3.037 utenti - Pubblicato il 6 Agosto 2008Assalto a un gregge a Valcanale di Ardesio Gli esperti: Nessun allarme, ormai stanziale. ARDESIO È sempre più ghiotto e, ormai, sembra aver preso la cittadinanza bergamasca. «JJ5», l'orso bruno, ha colpito ancora. E, stavolta, sbranando – tutte in una notte – sedici pecore di un nutrito gregge che, in questi giorni, sta pascolando, guidato da un mandriano della zona, sopra Valcanale di Ardesio, a 1.800 metri di quota in località Corna Piana. Ma se il sindaco di Ardesio, Antonio Del Bono, si dice preoccupato per l'ennesima incursione del plantigrado, auspicando un maggiore controllo da parte degli organi preposti, pronta è la risposta del responsabile del Servizio faunistico provinciale.
nessun allarme
«Nessun allarmismo – ribadisce Giacomo Moroni – anche perché “JJ5” continua a essere monitorato nei suoi spostamenti dagli agenti del Corpo di polizia provinciale insieme al Corpo forestale dello Stato». «Piuttosto – sottolinea il responsabile del Servizio faunistico provinciale – pare che quest'orso si sia davvero affezionato alla Bergamasca. Lo dimostrano gli oltre due mesi in cui l'orso bruno, partito dal Parco dell'Adamello, ha raggiunto la nostra provincia e ormai sembra essere del tutto intenzionato a stabilirsi qui, nel parco delle orobie». Perché ne è così sicuro? «Da quando è entrato in Lombardia – sottolinea ancora Moroni – la maggior parte del suo tempo l'ha trascorso proprio nella nostra terra. “JJ5”, non troppo tempo fa, è stato ancora avvistato da un nostro agente mentre faceva il bagno nella pozza per l'abbeverata dei bovini vicino a un alpeggio, sul monte ortighera, in comune di lenna . E nonostante pensassimo che nel suo girovagare tornasse in Valtellina, dov'era stato segnalato più volte, abbiamo invece constatato che ha compiuto un percorso circolare tornando ancora a Valcanale».
affezionato alle orobie
Per il responsabile del Servizio faunistico della Provincia il fatto che l'orso sia tornato sui suoi passi «è un segnale chiaro: evidentemente qui l'orso ha trovato una natura, in termini di biodiversità, che dimostra di essere in grado di ospitare, appunto, il più grosso carnivoro europeo. E se ha scelto di abitare sulle Orobie bergamasche è perché trova rifugio e alimentazione in abbondanza. E questo, per noi, è un dato straordinario che ci fa ricredere sul territorio delle nostre Orobie dalle risorse naturali spesso, purtroppo, sottovalutate». «La presenza del plantigrado – rimarca Moroni – può rappresentare, a distanza di due secoli, un'opportunità per le nostre montagne purché venga opportunamente gestita».
indennizzo agli allevatori
In che modo? «Anzitutto attraverso una campagna di informazione sulla sua presenza che non rappresenta alcun pericolo per gli esseri umani. La prova è che negli ultimi cento anni non si ha avuto un solo caso di attacco dell'orso all'uomo. Tantomeno in Trentino o in Abruzzo dove storicamente è da sempre presente. In secondo luogo attraverso un rapido indennizzo alla zootecnia e alla apicoltura. Perché l'unico danno che può recare questo animale è agli ovini e agli alveari. A questo proposito proprio oggi (ieri, ndr) l'ente parco delle orobie bergamasche ha stipulato un'apposita polizza assicurativa per l'indennizzo dei danni prodotti da predazione dei grandi carnivori: quindi lupo, orso, lince il cui avvento sulle Orobie è agli albori. Ma anche la Regione, direzione generale Qualità dell'ambiente, sta portando a termine un'altra copertura assicurativa». In che modo si può ottenere? «L'allevatore o l'apicoltore che subisse danni dall'orso deve dare immediata notizia alla centrale operativa del Corpo di polizia provinciale (contattando il numero verde 800.350.035) per rendere possibile un sopralluogo nelle 24 ore successive. Indispensabile – sottolinea Moroni – per accertare l'entità e la natura del danno così da avviare la procedura. La segnalazione può essere fatta anche al Corpo forestale dello Stato». «Su questo plantigrado – ricorda ancora Moroni – c'è un progetto promosso e sostenuto dall'Unione Europea. L'orso bruno è una specie particolarmente protetta in Italia e sulla lista rossa delle specie di particolare tutela da parte dell'Unione Europea».
Ogni segnalazione di avvistamento o danni dell'orso, di volta in volta, vengono trasmessi alla Regione e al Parco Adamello Brenta che è stato il promotore del progetto «Life Ursus» per la salvaguardia del plantigrado bruno e la ricostituzione di una sua popolazione sulle alpi centrali. Si invitano quindi tutti gli escursionisti, nonché fungaioli, alpinisti e cacciatori che avvistino l'orso, o riscontrino una sua traccia di presenza a contattare la Provincia.
Alessandro Invernici – L'Eco di bergamo
5 Risposta a “Riecco JJ5 L’orso è di casa sulle Orobie”
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Inserito il 6 Agosto 2008 alle ore 11:32 GMT+0100
06/08/2008.ero già da 2 mesi fa scettico sul discorso di fare rientrare la presenza dell’Orso sulle nostre orobie cercando di far credere che la sua presenza sia un segno di ricchezza in fatto di biodiversita delle nostre montagne, specie di quelle dove finora si è notata la sua presenza:” Vorrò vedere se sarà così anche quando non ci saranno in giro greggi o alveari, in autunno, se veramente labitat di questi posti sarà di suo gradimento o comincerà ad infastidire l’abitato”. Spero comunque che qualunque cosa succeda non venga poi a ripercuotersi sull’orso stesso.
Inserito il 6 Agosto 2008 alle ore 23:30 GMT+0100
Perchè dovrebbe infastidire l’abitato al contrario di quello che si pensa, non è aggressivo e non attacca, se non quando pensa di essere in pericolo e non ha altre vie di fuga.
Non risultano aggressioni negli ultimi decenni sull’intero arco Alpino.
In autunno si ciba pravalentemente di mele,pere e quanto reperibile nella stagione per poi cadere in letargo o ibernazione.
Per quanto riguarda le preoccupazioni per l’orso credo che non sia necessario aspettare l’autunno visto l’intolleranza regnante sulle nostre montagne per tutto quello che non è di proprio interesse per non dire altro
Arturo
Inserito il 14 Agosto 2008 alle ore 12:52 GMT+0100
Tutti i Bergamaschi che ho sentito fino ad ora,come mè non sono o si dichiarano intolleranti nei confronti dell’orso,casomai preocupati per il suo futuro.é notizia di questi giorni che si è spinto già vicino all’abitato,tantè che pure il sindaco e il parroco di questo paese, cominciano a pesarla come mè,in una dichiarazione fatta al TG di +valliTV.Dove si dicono preoccupati per quando l’Orso andati via le greggi e gli apicultori non trovando niente altro da mangiare,come reagirà non solo per l’aggressività,visto che ha dimostrato di avvicinarsi senza problemi all’abitato più volte negli ultimi tempi.Questo dimostra che lo spazio a sua disposizione e la possibilita di alimentarsi in altro modo,la zona da lui frequentata non è in grado di ofrirgli.Ripeto:”SPERO NON CAPITI NENTE DI MALE all’ORSO”.Solo perchè nessuno è stato in grado di trovare una soluzione.buon Ferragosto a tutti Patrizio
Inserito il 17 Agosto 2008 alle ore 20:24 GMT+0100
Tranquilli l’orso e’si carnivoro ,ma solo quello polare,l’orso bruno è onnivoro,non mangia gli esseri umani,pertanto non facciamo allarmismi,altrimenti si scatena la caccia all’orso sconsidearata,con tutte le conseguenze che si possono immaginare.giancarlo
Inserito il 9 Aprile 2009 alle ore 15:57 GMT+0100
giancarlo cristiani ha scritto che l’orso bruno “[…] non mangia gli esseri umani”; mi sorge una banalissima domanda: perchè può sbranare 12 pecore in un colpo e ignorare un pinco pallino umano che si trova di fronte? forse la nostra posizione eretta lo intimorisce? Ho una baita relativamente vicina a quella dove nei giorni scorsi si è pappato 4 capre (Cusio), e vorrei sapere cosa devo fare se me lo trovo di fronte …