Averara – Sono routine di ogni fine settimana le feste degli alpini, lo è ormai, sia pure a cadenza annuale il tradizionale incontro alpino di luglio al passo San Marco.

Nulla di nuovo dunque per questa manifestazione di fratellanza che richiama migliaia di persone al valico posto tra le della Valle e della Valle di Albaredo; eppure questo momento ha in sé qualcosa di diverso da tutti gli altri incontri delle penne nere, un qualcosa che ha tante motivazioni, le solite della professione di fede nei valori per i quali si combattè e si morì e ancora la conferma nell'impegno nelle opere di pace che fanno dell'«alpinità» tradotta in atti concreti un'anima irrinunciabile delle comunità nazionali e internazionali. Fatto sta che il raduno del passo di San Marco è costantemente affollato di alpini provenienti dalla e dalla e ancora da altre regioni d'Italia (fedelissima la Liguria con la sezione di Savona). E con le penne nere ecco gli amici degli alpini e tanti escursionisti che di questa manifestazione fanno un punto fisso del loro calendario escursionistico. Domenica si arriva alla 34ª edizione del raduno.

C'è gente che non ne ha mai mancata una, che fu presente alla prima, promossa, come è stato negli anni seguenti, dai due gruppi di e Albaredo. I due paesi erano stati in stretto contatto per secoli, un legame umano prima ancora che commerciale che aveva asse portante nella Priula e prima ancora nella Via . Poche centinaia, forse addirittura poche decine i partecipanti ai primi raduni, ma la voce corse e la partecipazione alla manifestazione è andata in costante crescendo fino a raggiungere, a partire dal recente passato, almeno 2.000 presenze. Il tutto senza battage pubblicitario alcuno bensì il semplice passaparola che, partito dal San Marco ha raggiunto anche lontane regioni.

Non è cambiato nulla dalla prima edizione, non ce n'è bisogno, si mantiene il medesimo copione degli anni scorsi; semplicemente i due cortei sui due versanti del passo dove ci si incontra, la partecipazione a una Messa di suffragio e ricordo dei Caduti, pochi scarni discorsi che sono sostanzialmente un invito agli alpini a lavorare per la pace nel ricordo di chi «è andato avanti» e a concludere il rancio. Stanno lavorando all'organizzazione del raduno i gruppi di Averara e Albaredo coordinati dai capigruppo Bruno Paternoster e Nevio Ravelli. Il programma prevede l'ammassamento per i due cortei alle 10,15 e quindi la marcia verso il passo, sopra il quale sta l'altare in pietra dove viene celebrata la Messa. Quindi i discorsi di circostanza, poi il rancio e i canti alpini.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di

http://www.valbrembanaweb.it/valbrembanaweb/gallery/averara/2009/alpini-san-marco/alpini-san-marco.html

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