orso-pota4Valle Brembana – Nuovi scatti per JJ5, dopo quelli dello scorso agosto. L'orso bruno è stato fotografato una notte di inizio aprile (ma le immagini sono state rese pubbliche solo ora), in Valle Brembana – a circa settecento metri di quota – da una fotocamera a raggi infrarossi piazzata su un albero. «Non sono stati usati né flash né esche, l'animale non si è nemmeno accorto della presenza della camera, prova ne è il fatto che è rimasto in zona per alcune ore» tiene a precisare Claudio Locatelli, l'autore degli scatti pubblicati sul sito www.valbrembanaweb.com. Locatelli appena può lascia la pianura per i monti della Valle Brembana e condivide la passione per la e la con Silvano Sonzogni, il primo a immortalare JJ5 con una fototrappola sulle sopra .

«Avevo piazzato la camera in un bosco al di fuori dei confini del Parco delle Orobie, per fotografare e caprioli – racconta Locatelli -. L'ho lasciata sul posto una ventina di giorni e quando sono tornato a prenderla l'ho trovata danneggiata ma ancora funzionante. È stata una vera sorpresa scoprire che tra le 1.600 fotografie scattate, alcune delle quali ritraevano un , un tasso e dei caprioli, c'erano anche un centinaio di foto 'orso: un vero colpo di fortuna».

JJ5 è stato ripreso mentre scavava tra le radici di un albero, alla ricerca di tuberi o forse di qualche piccolo roditore. È rimasto nella zona tre ore; a un certo punto ha cominciato a nevicare, tanto che gli ultimi scatti ritraggono il plantigrado con il dorso imbiancato. Da quando il giovane orso bruno arrivato dal Trentino è incappato nella fototrappola sopra Lenna, un'ordinanza del Parco delle Orobie vieta di fotografare gli animali selvatici e di adescarli con del cibo.

Per questo Locatelli ha piazzato la sua camera a fondovalle, al di fuori dei confini del Parco, «in un luogo talmente fuorimano che la posizione della camera l'ho memorizzata con il gps per essere sicuro di ritrovarla. Il mio obiettivo erano ungulati, volpi e faine, non certo l'orso. Ma quando ho avuto quelle foto tra le mani ho subito allertato la dottoressa Chiara Crotti, la giovane ricercatrice che sta mappando gli spostamenti di JJ5 per conto del Parco delle Orobie».

Proprio all'ente del Parco Locatelli e Sonzogni – che con il sindaco di Lenna compongono un team di fotografi montani – offrono la loro collaborazione: «Le fototrappole a raggi infrarossi sono già utilizzate nel Parco Adamello Brenta per censire e monitorare la fauna selvatica – nota l'autore degli ultimi scatti -. Perché non farlo anche noi per seguire gli spostamenti di JJ5?». Toccherà al Parco delle Orobie, di concerto con la Provincia, stabilire se le fototrappole possano tornare utili per mettere a punto la mappatura delle zone a rischio di predazione cui l'ente sta lavorando da mesi.

L'Eco di Bergamo

LE NUOVE IMMAGINI DI JJ5