orso JJ5La conferma da due gruppi di cacciatori: il letargo è finito. Affamato, è sceso a cercare cibo fino a quota 600 metri. Valle Brembana – Ebbene sì, a quanto pare si è proprio risvegliato.

Se prima a lasciar pensare che l'orso fosse uscito dal letargo c'erano solo le impronte, ora a documentarne la presenza ci sono le testimonianze, convalidate dagli agenti della polizia provinciale, di alcuni gruppi di cacciatori che nel fine settimana hanno avvistato il plantigrado mentre si aggirava sulle .

Assente dalla fine 'Ottocento, l'orso bruno è quindi tornato a trascorrere l'inverno sulle montagne bergamasche, dove ha dormito dal novembre scorso fino a qualche giorno fa. E anche se nessuno per ora ha ancora avuto modo di vederlo da vicino, sono addirittura due i gruppi di cacciatori che, «armati» di binocoli, tra sabato e domenica lo hanno avvistato tra la e la Valle Brembana. I primi a documentare l'avvenuto risveglio sono stati tre cacciatori di selezione mentre, guidati dal responsabile del settore 5 Bruno , stavano effettuando il censimento primaverile dei cervi in località -Canal del Loch, in comune di .

Sabato, attorno alle 17, i tre uomini, attraverso dei cannocchiali, hanno avvistato JJ5 a una distanza di circa 300 metri. E l'orso è tornato a farsi vivo anche il mattino seguente, quando un altro gruppo di cacciatori l'ha individuato mentre si aggirava in località Piani di Scalvino, nel comune di Lenna. Il grande mammifero, risvegliatosi dal letargo e affamato, deve essere sceso a fondovalle per procacciarsi il cibo, come spiega Giacomo Moroni, responsabile del Servizio faunistico della Provincia di . «Mentre sabato è stato avvistato ad una quota di 1.400 metri – spiega Moroni – domenica è sceso a quota 600 metri, in un bosco di latifoglie».

Ad aver portato JJ5 a tornare esattamente dove era stato avvistato e fotografato nel giugno scorso deve essere stata la memoria alimentare, come sottolinea Moroni, che ricorda anche che a breve l'orso compirà un anno di soggiorno nella : «Evidentemente – commenta il responsabile del Servizio faunistico – l'orso sta bene nella nostra terra. D'altra parte la sua presenza è il migliore certificato di qualità che le nostre Orobie possono avere, in quanto il fatto che il più grande mammifero carnivoro d'Europa scelga di vivere tra la Valle Seriana e la Valle Brembana, significa che in quelle zone esistono dei lembi quasi incontaminati e di elevata naturalità».

E mentre l'orso continua ad aggirarsi sulle nostre montagne, la , in accordo con le Province interessate dalla presenza del plantigrado (oltre a Bergamo, anche quella di Brescia e quella di Sondrio), ha dato il via al «Programma di divulgazione e sensibilizzazione della cittadinanza e delle categorie critiche verso la presenza dell'orso bruno e di formazione degli operatori di Province e Parchi per la gestione della specie».

Due le attività previste dall'iniziativa messa in campo dal Pirellone: «Oltre all'organizzazione di apposite serate divulgative in Valle Brembana e in Valle Seriana, che avranno come fine la tutela di questa specie superprotetta – spiega Giacomo Moroni – il programma attuato dalla Regione include la formazione di tre squadre di agenti o di guardiecaccia che siano specializzate in interventi di dissuasione dell'orso qualora decida di avvicinarsi troppo ad abitazioni, stalle o insediamenti abitativi. In pratica i gruppi, servendosi di petardi o pallini di gomma, qualora necessario si occuperanno di mettere in atto degli interventi per indurre l'orso a diffidare dei manufatti umani».

Desirée Cividini – L'Eco di Bergamo