L'iniziativa della cooperativa «Donne di montagna». Attività didattiche per conoscere la vita contadina. Di sicuro più amato che odiato: nonostante le scorribande in pollai e recinti, l'orso JJ5 ha attirato attorno a sé tanta simpatia. Così qualcuno ha voluto regalargli anche una «casa», seppure simbolica. Ci hanno pensato le «Donne di montagna», cooperativa nata recentemente a , che propone a gruppi e a tutte le scuole di provare la vita di un borgo nel . Ornica, quindi, come «casa» di JJ5, per attività didattiche sulla : il contadino e la produzione del latte, le erbe spontanee e l'allevamento, ma anche sulla selvatica, tra cui, ora, anche l'orso. La «Casa dell'orso» diventa un modo per attirare turisti, proprio per la simpatia che l'animale ha comunque suscitato in quest'anno di presenza sulle nostre .

Proprio la cooperativa di Ornica, sabato scorso, ha inaugurato il progetto dell'«Antico borgo rurale» (www.albergodiffusoornica.it) tra musica, piatti prelibati a base di erbe e prodotti locali, teatro e tanta accoglienza. Vicoli e porticati medievali ancora intatti, erano addobbati a festa e illuminati dalle torce, in un'atmosfera che, verso sera, si è fatta particolarmente suggestiva.

Una giornata aperta in municipio, nel primo pomeriggio, con la presentazione del progetto da parte di Quarteroni e del presidente della cooperativa Cinzia Balestra, quindi con l'illustrazione del libretto sugli itinerari escursionistici di Ornica, promosso dal Comune e realizzato da Stefano D'Adda e Marco Dusatti. Poi la festa itinerante nel borgo, alla scoperta di antichi mestieri (l'artigiano del legno), di sapori di oggi e di un tempo, con la cornice delle canzoni proposte dai giovani. In mezzo la cena itinerante nel borgo che, forse mai come sabato scorso, si è sentito coinvolto e animato.

Le si sono aperte per accogliere i clienti e proporre loro piatti genuini. E alla fine del tour il messaggio della cooperativa: «Il nostro legame alla tradizione e alla montagna è forte ed è proprio su queste basi che ha inizio una nuova e stimolante attività per adeguarsi alle esigenze ricreative e culturali degli ospiti. La nostra è una sfida e uno speranza: la sfida di vedere la nostra montagna ripopolarsi di bestie e di gente, e la speranza di dare sempre maggiore visibilità alla nostra terra e alla qualità dei suoi prodotti».

L'Eco di