Impianti Ski dell’Alben e Arera: storie di sfregi
Senza categoria Articolo letto da 2.963 utenti - Pubblicato il 6 Marzo 2012Oltre il Colle – Gli impianti sciistici abbandonati, un nuovo viaggio nel degrado. Già negli anni Ottanta era evidente il problema delle piste costruite a quote troppo basse. I segni degli impianti sciistici abbandonati sono sfregi sulle montagne bergamasche. La vista oggi è desolante in diverse località delle valli orobiche, ma la storia di quel degrado parte da lontano. Era il 1988 e valerio bettoni era assessore provinciale al Turismo; quell'anno sui tavoli della Provincia, della Regione e dei giornali arrivò un documento scritto da lui che tuonava contro il rischio di chiusura degli impianti dell'Alben, a oltre il colle. Impianti che appena nati boccheggiavano già, mancanza di neve, emergenza continua: «Così non possono stare in piedi», disse l'assessore provinciale e infatti i piedi cedettero subito e dall'Alben se ne andarono tutti. Lì in mezzo a quel pugno di fiori gialli, che in questi giorni fanno sembrare l'Alben un sole riflesso, rimangono gli skilift e la seggiovia, arrugginiti, con una recinzione rotta che cerca di non farli notare troppo ai turisti.
«Una vittoria per noi – racconta Michele, uno che in quegli anni si batté per non farli costruire, uno dell'allora famoso Gruppo di difesa del Monte Alben – ma una vittoria di Pirro, perché la natura si è ritrovata con quei vecchi ferri addosso; è come se ti operassero per un intervento di cui non hai bisogno e ti lasciassero una garza dentro».
Il Gruppo di difesa le provò davvero tutte, manifestazioni, campagna di stampa, processioni davanti alla Provincia e agli organi competenti: «Niente da fare, li fecero ugualmente e durarono il tempo di un inverno». Ufficialmente dismessi nel 2003 dopo una frana, non funzionarono mai: «Troppo bassi – osserva Mario Zamboni, responsabile del Wwf Bergamo -; ricordo quelle battaglie, ricordo che non ci ascoltarono, la società che si ostinò per realizzarli era la stessa che aveva fatto gli impianti a Selvino, al Poieto, ma là non c'era neve e pensarono così di andare sull'Alben. Un altro buco nell'acqua, un prato esposto a sud che parte da 1.400 metri, non c'è neve. A Poieto all'inizio era diverso ma perché l'impianto risaliva ad almeno 50 anni prima e allora nevicava di più. Negli anni Ottanta era già cambiato tutto, ma non ci ascoltarono».
La località si chiama Plassa Arera e dopo aver percorso una strada sterrata si arriva ai due skilift e alle due seggiovie: lì attorno una casa, un bar più a valle e il rifugio Capanna 2.000. Il prato va da 1.400 a 2.000 metri. Il Comune di Oltre il Colle ripristinò il tronco superiore di seggiovia che poi venne collegato a una nuova strada che arriva a 1.600 metri, nata tra le polemiche.
L'Arera rimane lì, con quel suo inconfondibile profilo che la fa sembrare un intarsio di rocce e piante e il suo sentiero dei fiori: «Che quando lo percorri e arrivi lì di fronte a quella ferraglia ti si chiude il cuore, perfino i fiori crescono meno, sembra si rifiutino di sbucare lì in cima, fateci caso, smettono di crescere a poche centinaia di metri dagli impianti».
Aristea Canini – Corriere della Sera – provincia di bergamo
Una risposta a “Impianti Ski dell’Alben e Arera: storie di sfregi”
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Inserito il 7 Marzo 2012 alle ore 18:04 GMT+0100
Evidentemente quegli impianti “si dovevano” fare.
Gia’ allora la neve era scarsa a quelle quote, la scelta non era certo lungimirante ; probabilmente , come spesso accade, l’intersse di pochissimi ha prevalso sopra l’interesse collettivo , che sarebbe stato il preservare il territorio per un utilizzo piu’ consono alle caratteristiche e meno invasivo.
Ma si sa che in Italia ognuno pensa a riempire la propria pancia spesso fregandosene se la propria pancia diventa grossa a discapito degli altri.
Ora la cosa da fare e’ costringere chi ha costruito a rimuovere via quegli impianti che saranno sicuramente inutilizzabili per i rossimi anni perche’ obsoleti e perche’ la neve con l’esposizione a sud a 1.500 mt di quota ammesso anche che arrivi e’ impossibile da mantenere.
A Foppolo la sciovia Toro (quota 1.800) e’ stata dismessa……