Oltre il Colle – Un'insolita caccia alle farfalle notturne al chiaro di luna alle pendici del monte Arera è stata la seconda tappa 'edizione 2012 di «Parco vivo», la kermesse di eventi organizzata anche quest'anno dal Bergamasche per far conoscere le bellezze uniche, la storia centenaria e le tradizioni secolari custodite dalle montagne bergamasche. Gli escursionisti, provenienti da tutta la provincia, che sono riusciti ad aggiudicarsi un posto per questa insolita avventura, si sono dati appuntamento sabato scorso al tramonto al rifugio Capanna 2000. Qui, dopo la cena a base dei prodotti tipici, al sopraggiungere del buio, gli escursionisti hanno avuto l'opportunità di vedere da vicino le numerose specie di farfalle notturne che abitano questa zona.

Attirate grazie all'utilizzo di teli bianchi sapientemente illuminati, le farfalle sono state al centro delle spiegazioni di Yvan Caccia, presidente del Parco delle e di Marco Valle del museo di Scienze naturali Caffi di Bergamo, che hanno guidato la comitiva per tutto il fine settimana. Dopo aver pernottato al rifugio Capanna 2000, la mattina seguente il gruppo ha percorso il dei fiori e delle farfalle, tra piante rare, lepidotteri diurni e altri invertebrati che popolano quest'interessantissima riserva della biodiversità della provincia, habitat prediletto di specie e vegetali che si trovano solo in questa zona, prima di scendere nella suggestiva cornice del lago Branchino dove l'avventura si è conclusa. Molte farfalle hanno sull'Arera il loro habitat esclusivo e alcune di esse rivestono un interesse naturalistico. Sul e delle farfalle, e in generale sull'Arera, si può osservare la piccolissima farfalla Schythris arerai, stenoendemita esclusiva del luogo. Questa farfalla è stata individuata negli anni 90 e ufficialmente classificata nel 2000. Ma molto resta da sapere intorno alle sue esigenze ecologiche. Ma sull'Arera è possibile incontrare anche esemplari di dimensioni decisamente maggiori, come la Erebia pandrose, specie che oggi vive solo in ambienti di alta quota, mentre un tempo, durante le glaciazioni, popolava aree molto più estese.

Le specie dell'Arera
«Altre specie che potrebbero essere osservate insieme alle precedenti, pur avendo areali molto più vasti, sono Noctua pronuba e Vanessa cardui – spiegano gli esperti del Parco delle Orobie –. La prima è una farfalla a volo notturno molto comune in numerosi ambienti e ampiamente diffusa in Europa, Asia e nel bacino del Mediterraneo, mentre la seconda è cosmopolita, vive cioè in tutto il mondo e in ambienti di ogni tipo, inclusi i giardini e i margini delle strade, dalla pianura ai 2.500 metri di altitudine. Manca solo nelle regioni polari e in America latina. È una delle più note migratrici che, grazie alla potenza del volo, può compiere spostamenti enormi».

L'Eco di Bergamo