Recita l'antico detto che «il primo amore non si scorda mai». E questo è anche il concetto ispiratore della poesia vincitrice della 22ª edizione del concorso di poesia dialettale di . «Ma cosa fèt te che» è il titolo di una poesia venata di malinconia e di sogni giovanili, dice l'autore Adriano Zanella di . Il poeta è andato a scartabellare tra le carte o i ricordi del passato e si è imbatttuto nella prima morosina, «la bella del paese» cui tutti i ragazzi facevano la «ronda» e che lui ha potuto frequentare.

Poi un bel giorno la ragazza prende un'altra e i due si lasciano. Ma ecco improvviso e inatteso quel ricordo ed è un tuffo nel passato e nel cuore. «Ma cosa fèt te che?» e il cuore accelera il ritmo, ma è acqua passata e ormai lontana e forse più che un amorino giovanile è la gioventù che se ne è andata per sempre. Bella questa poesia, ma belle pure le altre quattro finaliste che si citano nell'ordine di classifica: un ricordo dei tempi di guerra di Rita Rossi di Bergamo,un quadretto autunnale di Maurizio Noris di Albino, la vita e i ricordi degli uomini di miniera di Luigi Furia di e un'immagine di fine inverno di Francesco Zani di Dossena.

E infine il premio speciale per una poesia dedicata a Dossena, autore Ferdinando Piazzolla di . La serata è stata orchestrata brillantemente dal segretario del Premio Antonio Cernuschi, presenti al tavolo ufficiale Bruno Agazzi Liber prim duca di Piazza Pontida, il consigliere regionale Pietro Macconi, l'arciprete don Giambattista Zucchelli, il sindaco Franco Zani, l'assessore alla Cultura Norma Micheli, il presidente della Pro loco Massimo Locatelli e Luciano Ravasio, presidente della giuria tecnica. Le poesie sono state declamate da Giancarlo Giavazzi.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo

Agriturismo, Bed and Breakfast Dossena
Fotografie immagini di Dossena
Escursioni sui sentieri di Dossena