Burattini che passione

_Culture e Tradizioni Non commentato »

Il teatro dei burattini della compagnia “Il riccio”. Fra gli artigiani, ormai rimasti veramente in pochi, che ancor oggi scolpiscono le “teste di legno” con grande passione ed abilità, incontriamo Rossana e Sergio Belotto, la coppia compone anche la compagnia “Il Riccio”. Dall’anno 2000 portano con grande successo i loro spettacoli in oltre cento comuni della bergamasca ed in numerose province del Nord Italia. Li incontriamo nella loro casa di San Pellegrino Terme, dove, tra scalpelli e sgorbie, danno vita ad alcune tra le maschere più signifi cative del teatro dei burattini. Una attività che svolgono da circa quindici anni, avendo alle spalle 20 anni di lavoro artigianale, dopo gli studi.

CONTINUA ARTICOLO »

Pacì Paciana, una leggenda finita sotto la ghigliottina

_Culture e Tradizioni 1 Commento »

All’Ateneo Umberto Zanetti ha restituito la vicenda del brigante bergamasco alla verità storica. Chi era, in realtà, Vincenzo Pacchiana, meglio noto come Pacì Paciana, «öl padrù de la Val Brembana»? Una risposta, per quanto «all’indagatore della vita del bandito storia e leggenda sembrino quasi indissolubili», si è provato a darla Umberto Zanetti, poeta dialettale, studioso del dialetto, delle tradizioni, della cultura bergamasca, in un incontro organizzato dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo. La «vox populi», la biografia «romanzata» di Mosé Torricella, il «drammone strappalacrime» del «leguleio» Gonsildo Ondei, ed altri scritti letterari di non sempre specchiato valore ed inappuntabile attendibilità storica, hanno contribuito a diffondere la «leggenda» che ha trasformato un «pericoloso ed efferato brigante» in un «coraggioso cavaliere aureolato di virtù», un «prode patriota ed eroico paladino dei poveri», un «fuorilegge filantropo che rubava ai ricchi per dare ai poveri».

CONTINUA ARTICOLO »

La nostra storia: Un contratto di livello

San Giovanni Bianco, _Culture e Tradizioni Non commentato »

Per quanto oggi possa sembrare inverosimile, c’è stato un tempo in cui i comuni, concedevano prestiti ai propri concittadini. Con le opportune e solide garanzie, naturalmente. Quando? Durante il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, durato fino all’arrivo delle truppe napoleoniche, dopo la rivoluzione francese. Poiché gli effetti di detti contratti, perdurano ancora oggi ed interessano quasi tutti comuni della Valle Brembana, può essere interessante analizzare un caso reale, di contratto di livello, per metterne in evidenza i diversi aspetti.

CONTINUA ARTICOLO »

Quell’intercalare chiamato dialetto

_Culture e Tradizioni Non commentato »

Lo conoscono molto bene, tant’è che vive in casa con loro. Sembra, però, che dalle quattro pareti domestiche non lo facciano uscire o lo presentino solo a qualche amico. Loro sono i giovani di Lenna, in alta Val Brembana, nati dal 1983 al 1993, e lui, segregato nell’intimità familiare, è il dialetto. Da un’indagine svolta dal settembre 2008 al maggio 2009, infatti, risulta come il dialetto sia parlato solo in un ambito familiare e intimo e sia compreso ma parlato di rado e in situazioni specifiche. È quindi l’italiano la lingua più utilizzata in diversi domini d’uso tra i giovani di Lenna, ma si può senza dubbio affermare che i ragazzi, indipendentemente dalla reale competenza del codice, hanno un buon rapporto con il dialetto.

CONTINUA ARTICOLO »