Parte oggi – salvo alcune eccezioni che, per problemi tecnici, saranno attive dal 1° marzo – la riorganizzazione del servizio 118 in tutta la Lombardia. Per la nostra provincia significa un aumento dei mezzi di soccorso e il loro spostamento sul territorio in una visione «dinamica», che non avrà, cioè, confini territoriali né provinciali. «Ambulanze e automediche non saranno più in postazioni fisse – spiega il responsabile del 118 di Bergamo, Oliviero – e potranno essere utilizzate, a seconda delle necessità, da tutte le centrali. Bisogna cominciare a pensare che l'ambulanza che parte da un punto non è il mezzo in servizio in quell'unica zona».

Aumentano i mezzi
Nel concerto, i mezzi di soccorso aumenteranno: due ambulanze medicalizzate (Gazzaniga, che sarà trasferita a Piario, e San Giovanni Bianco) diventeranno automediche (veicoli veloci con medico, infermiere e autista soccorritore), a cui si aggiungeranno le ambulanze per il trasporto dei pazienti. Ma ci saranno altre aggiunte e spostamenti, con servizi che passeranno da 12 a 24 ore, soprattutto in Brembana e Seriana: la scheda che pubblichiamo spiega tutte le novità zona per zona, con le date di avvio. Ci saranno alcuni posticipi nella riorganizzazione – dovuti a problemi tecnici organizzativi delle varie associazioni – ma si andrà comunque a regime completamente entro il 1° marzo.
«Non c'è poi da dimenticare il ruolo prezioso svolto dai volontari – aggiunge Valoti – che effettuano un servizio importante e coprono tutta la provincia». Volontari che, durante i periodi di maggior afflusso turistico, d'estate o d'inverno a seconda delle zone interessate, aumentano la loro disponibilità attivando alcuni mezzi «a gettone».

Gli algoritmi infermieristici
La riorganizzazione del soccorso servirà per rendere ancora più efficiente il servizio 118. «La novità operativa è l'applicazione di algoritmi infermieristici – precisa Valoti – che danno cioè la possibilità agli infermieri di eseguire trattamenti sotto la guida del medico della centrale operativa». Per fare un esempio, se una chiamata da Clusone per un paziente con infarto può intervenire l'ambulanza infermierizzata e non necessariamente quella medicalizzata. L'infermiere comunica al medico i sintomi, effettua il primo soccorso, trasmette l'elettrocardiogramma alla centrale, il medico sente il cardiologo e comunica all'infermiere i farmaci da somministrare. «I protocolli sono molto rigidi e la formazione del personale è impegnativa – continua il responsabile del 118 – ma siamo già partiti con l'infermierizzata di Zingonia (che sarà spostata a Ponte San Pietro) ed entro la fine di quest'anno potremmo utilizzare gli algoritmi su tutti i nostri mezzi infermierizzati.

Il medico sui casi più gravi
L'intento della riorganizzazione è di lasciare a disposizione il medico per i codici rossi, i casi più gravi e urgenti. «Fino a ieri, se c'era una chiamata per un ictus o una gamba rotta a , doveva in ogni caso intervenire l'ambulanza medicalizzata di San Giovanni Bianco – chiarisce Valoti –. Da oggi all'automedica di San Giovanni Bianco si aggiungeranno due ambulanze di base 24 ore su 24 a Villa d'Almè e Piazza Brembana, che potranno coprire il territorio e intervenire nei casi che non necessitano del medico». Oltre, naturalmente, a tutti i volontari. Restando in Valle Brembana, l'ambulanza di base prevista a San Pellegrino dalla Giunta regionale e poi cancellata nella riorganizzazione del 118 ha scatenato la protesta dei sindaci della Valle. Ma ci sono novità: «Il direttore generale di Areu, nell'ultimo incontro con i sindaci, ha dichiarato che verificherà l'efficacia della riorganizzazione in Valle Brembana e poi deciderà il da farsi. Nel frattempo Areu ha sottoscritto un contratto di 24 ore, a partire da oggi, con la Vab di che garantirà un'ambulanza di base 24 ore su 24 per servire la media valle».

Il numero unico 112
La riorganizzazione del 118 è solo la prima delle novità nel settore: entro la fine di quest'anno dovrebbe essere operativo il numero unico europeo 112. A Varese è già stato introdotto in via sperimentale il 21 giugno 2010 e ha dato ottimi risultati. «Al numero 112 risponderanno tre call center per tutta la Lombardia: quello già attivo di Varese, a cui farà riferimento la nostra provincia, e quelli di e Brescia – spiega Valoti –. Gli operatori riceveranno tutte le chiamate ora indirizzate a 118, 115, 112 e 113 e le inoltreranno alle centrali di riferimento entro 30 secondi, dopo aver reperito tutte le informazioni sul chiamante e classificato il tipo di emergenza. La centrale è in grado di identificare e localizzare in automatico il chiamante sia da telefono fisso che mobile e gli operatori risponderanno in diverse lingue».

Ridotte le centrali 118
Regione e Areu hanno deciso di chiudere la maggior parte delle centrali del 118. Ne resteranno quattro: quella «alpina», Bergamo, che avrà sede nel nuovo ospedale e a cui faranno riferimento anche Brescia e Sondrio; quella «metropolitana», Milano, che servirà anche Monza Brianza; quella di «pianura», Pavia, a cui faranno riferimento anche Lodi, Cremona e Mantova e quella «dei laghi», Como, che coprirà anche Lecco e Varese. Attualmente in centrale ci sono un medico e 2-3 infermieri 24 ore su 24, in futuro ci saranno un medico, 3 infermieri e 4-6 tecnici che faranno da primo filtro.

Katiuscia Manenti – L'Eco di Bergamo