Dal parüch al vino e ora la Valle Brembana inizia a coltivare il mais

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Alta Val Brembana – L’appello era stato lanciato lo scorso autunno: «Cerchiamo il mais che per decenni, se non per secoli, anche in alta Valle Brembana, era stato coltivato. Recuperiamolo e proviamo a tornare a coltivarlo». Si cercava qualcuno che avesse ancora pannocchie rinsecchite in qualche cantina o in qualche solaio, magari appese per bellezza o ricordo. Purtroppo nessuno si è fatto vivo, almeno fino ad ora. Prima di partire, comunque, con il progetto di coltivazione voluto dal Comune di Cusio, dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Cra) e Slow food Valli Orobiche, si vuole fare un ultimo tentativo alla ricerca di una varietà locale di mais.

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Polenta taragna orobica: regole per un simbolo

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Partita da Branzi e da un’idea di Francesco Maroni, giovane imprenditore della locale latteria storicamente capeggiata dalla famiglia Midali, depositaria del marchio Ftb (Formaggio tipico branzi), la «Polenta taragna orobica» sta per diventare uno dei capisaldi della cucina bergamasca. Non che già non lo fosse, come ben sanno coloro che frequentano le tavole delle valli spesso proprio alla ricerca del piatto che ne celebra l’arte culinaria, ma per decretarne l’affermazione e l’identità c’era bisogno di creargli attorno un evento che la celebrasse, e successivamente sancirne ufficialmente l’appartenenza mettendo nero su biancoun disciplinare di preparazione. L’evento, che si è ripetuto nello scorso fine settimana naturalmente in quel di Branzi, è stato tenuto a battesimo l’anno scorso subito a ridosso della storica Fiera di San Matteo, momento clou per i caricatori d’alpe che proprio nel paese dell’alta Val Brembana si ritrovavano dopo l’alpeggio estivo per incontrare i mediatori che si contendevano le prelibate forme di monte.

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Dodici guide speciali per scoprire le Orobie che non t’immagini

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alpecorteSentiero delle Orobie – Pensate al sentiero delle Orobie, a uno dei suoi tratti più suggestivi quello che dall’Alpe Corte arriva al Brunone toccando Laghi Gemelli e Calvi. Dove la vera scoperta – come sosteneva Proust – «non sta nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi». Più o meno ciò che il mensile «Orobie » fa da quasi 25 anni. Con uno sguardo sul territorio lombardo sempre diverso. In viaggio sulle Orobie – iniziativa promossa dalla stessa rivista sotto il cappello di Orizzonte Orobie e con il fondamentale contributo di Fondazione Credito Bergamasco e Italcementi Group – nasce così. Dalla volontà di raccontare montagne conosciute in maniera inedita.

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La fece nascere sul divano, dopo 45 anni l’incontro

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Lenna – Giovanna Paganoni ha rivisto l’ostetrica Alessandrina Arizzi. La sorpresa durante la premiazione degli Amici Gogìs a Lenna. Carramba, che sorpresa! Carramba, che sorpresa! È del tutto giustificato il riferimento televisivo per la serata degli Amici Gogìs, che a Lenna hanno assegnato i tradizionali riconoscimenti. Tra i premiati, Alessandrina Arizzi di Olmo, 91 anni, per una vita ostetrica in Valle Brembana. Nei giorni scorsi L’Eco ha pubblicato la sua storia e in molti sono stati incuriositi fra l’altro dal ricordo della nascita rocambolesca di una bimba a casa di Sandra, sul divano. Un «last minute» del 1968 rimasto fra i ricordi più belli dell’ostetrica, che non aveva più rivisto la piccola, all’anagrafe Giovanna Paganoni. Grazie a L’Eco e alla festa dei Gogìs, Giovanna è arrivata a Lenna per riabbracciare colei che aiutò mamma Maria nel parto d’urgenza. Al classico annuncio «Giovanna è qui!», Sandra si è commossa e ha abbracciato l’allora neonata. «È stato emozionante, – ha detto Giovanna, che vive a Zogno – vedo in lei ancor oggi la determinazione che sicuramente fu decisiva in quei frangenti».

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