Aperti i nuovi spazi alla casa di riposo Don Palla
Senza categoria Articolo letto da 1.047 utenti - Pubblicato il 5 Agosto 2009Salotto e terrazza: le due nuove realizzazioni del Centro sociale Don Stefano Palla dell'alta valle brembana sono state ufficialmente presentate agli ospiti della casa, alle autorità e ai famigliari dei nonni, nel pomeriggio di sabato scorso con una manifestazione che è stata a larghissima partecipazione, conclusasi in serata con una cena di oltre 200 convitati. La terrazza si trova dietro all'edificio, sede del centro sociale, mentre il salotto è all'interno della struttura. Ambedue gli spazi finora inutilizzati, sono stati debitamente sistemati e arredati con panchine, tavolinetti, ombrelloni, piante e aiuole e una fontanella con i pesci rossi. «I due spazi così attrezzati – ha osservato il presidente Piero busi – sono un valore aggiunto della nostra casa, già accogliente prima, ora ancor più accogliente e meglio vivibile».
«Le due nuove opere – ha continuato Busi – sono un piccolo ma significativo passo in avanti in termini strutturali e sociali». In sostanza le due realizzazioni potrebbero configurarsi in una moderna interpretazione delle «curt» o «corti» di vecchia memoria dove ci si incontrava per fare quattro chiacchiere e quindi per socializzare, magari ricordando il passato e per questo si è parlato pure di «cortile dei ricordi».
La manifestazione, aperta dal saluto del sindaco di piazza brembana Geremia Arizzi, è stata coordinata dal presidente Busi e da Michele Jagulli che in particolare si è fatto carico della presentazione della mostra di postuma dedicata a Filippo alcaini, indimenticato pittore brembano, allestita al centro Don Palla con un buon numero di opere dell'artista dossenese messe a disposizione da privati collezionisti e dalla famiglia (presenti la signora Ivana Rivellini Alcaini e le figlie Alice, che ha tracciato una toccante biografia del padre, e Serena). Di Filippo Alcaini hanno parlato Franco zani vicesindaco di dossena, Antonio Tarenghi, Claudio Gotti e Alberto Fumagalli.
L'Eco di bergamo
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