mammaefiglio Brembana – Dal 2010 al 2012 circa 60 carcasse di caprioli sono state trovate divorate in bassa Valle Brembana. Quaranta, in particolare, nella valle che divide Endenna e Poscante di Zogno. Già una decina le carcasse di altrettanti caprioli ritrovate dall'inizio del 2013 sempre nella bassa Valle Brembana, in particolare a Zogno, San Pellegrino, Sedrina, Ubiale e . La causa è nota ai cacciatori e alla Polizia provinciale: cani randagi e cani padronali lasciati liberi nelle ore notturne che aggrediscono i caprioli. «Un fenomeno in crescita – spiega Silvano Sonzogni, segretario 'Ambito di caccia prealpino –. Se prendiamo i dati forniti dalla Polizia provinciale per il Comune di Zogno troviamo nell'ultimo triennio un incremento del 150%, ovvero 41 caprioli deceduti contro i 16 caprioli dal 2007 al 2009. Parliamo di numeri ufficiali, chissà, però, quante altre carcasse ci sono non rinvenute o non segnalate.

A uccidere gli animali sono quasi sempre cani di grossa taglia lasciati liberi di girovagare la notte». L'ultimo ritrovamento è avvenuto il 21 maggio, di mattina, nella valle di Endenna. «Sentivo da parecchie ore l'abbaiare di cani nei pressi di una – dice Bruno Pellegrini, di Zogno –. Giunto sul posto ho trovato un grosso maschio bloccato da un gruppo di cani che lo aggredivano. È stato difficile allontanare i cani mentre l'animale, nonostante l'intervento del veterinario, è morto poco dopo». Ad essere prede di cani sono pure altri animali. «Il fenomeno del randagismo sta assumendo dimensioni notevoli – prosegue Sonzogni –. Le che decidono di possedere un animale domestico come un cane, non possono permettersi di lasciarlo libero la notte o addirittura nelle ore diurne». «Capita spesso di vedere animali di grossa taglia girovagare per boschi e prati – aggiunge Alessandro Spoldi, cacciatore –, testimonianze tangibili sono date pure dalle immagini scattate dalle “trappole fotografiche” posizionate dall'Ambito prealpino nei boschi brembani: riprendono sempre più cani passeggiare soli, molti cani lupo». A lanciare l'allarme anche le associazioni di cacciatori locali: «La popolazione di caprioli presenti si sta decimando », spiegano alcuni di loro.

L'Eco di Bergamo

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