Gli orsi di Zorzone L'esperta. Paganoni: Nelle grotte andavano a partorire 33mila anni fa – – L'orso sulle nostre c'è sempre stato. Fin dai tempi più antichi. Lo dimostra uno straordinario ritrovamento che risale all'inizio degli anni '90: in una grotta di , una località sopra Oltre il Colle, scoperta nel 1986, sono stati ritrovati dei crani di Ursus spelaeus,unorso preistorico che si è estinto alla fine delle glaciazioni. Le ossa fossili, raccolte e studiate da Anna Paganoni, direttrice 'istituto di Geologia e Paleontologia del museo di Scienze naturaliCaffi di Città Alta e dal suo staff, risalgono a 33 mila anni fa. «Abbiamo raccolto i denti di una sessantina di orsi speleo nella grotta di Zorzone – spiega la geologa, ma abbiamo stimato un giacimento di circa 200 esemplari. Un mese all'anno, in estate, per dieci anni, abbiamo scavato per recuperare questi preziosi reperti.

Che poi venivano portati al museo, puliti, classificati e studiati. Un'impresa molto difficile, considerando il fatto che ossa così vecchie e conservate in un ambiente con il 100 per cento diumidità come quello di una grotta, hanno bisogno di tempo per poter essere portate all'asciutto, altrimenti rischiano di sgretolarsi. La scoperta fatta analizzando le ossa è stata una sorpresa: la grotta di Zorzone era utilizzata come nursery. Le orse ci andavano a partorire i loro cuccioli e vi trascorrevano il periodo di letargo: Infatti abbiamo trovato solo ossa di orse adulte e di piccoli dagli zero ai tre anni, epoca in cui terminano lo svezzamento.

Nessun orso adulto, anche perché i maschi,come i leoni, si avvicinano al gruppo solo nel periodo dell'accoppiamento, poi trascorrono la vita in solitudine. A far morire tutti quegli esemplari, giovani e adulti, è stata una improvvisa, come precisa la dottoressa Paganoni. Ma ossa di orso speleo sono state trovate anche in altre grotte della provincia: Al Bus di Trì Fradèi a Zorzone, nella Grotta delle Ossa di Zandobbio e al Buco di Valtresa nei pressi di . Ma quanto pesava e quanto misurava un orso speleo? L'Ursus spelaeus raggiungeva dimensioni davvero ragguardevoli: i maschi adulti potevano raggiungere i tre metri ed un peso superiore ai 600 chili.

Oltre all'orso, sulle nostre montagne sono stati ritrovati tantissimi resti di animali preistorici, vissuti all'epoca del Quaternario. La direttrice dell'istituto di Geologia e Paleontologia lo conferma: «I più straordinari sono il leone delle caverne, i rinoceronti e gli elefanti di varie taglie e specie, come i grandissimi elefanti meridionali della Valle Gandino o i mammut di Bergamo (Petosino) e molte decine di altre specie di vertebrati, invertebrati e vegetali che documentano climi, e flora inaspettati per il nostro territorio.

Orso di Zorzone

Ovviamente più arretriamo nel tempo – per ora stiamo parlando di epoche risalenti al massimo a un milione di anni fa – più i reperti sono rari ed insoliti. Non dimentichiamo che il nostro territorio è luogo di scoperte clamorose per quanto riguarda alcune tappe dell'evoluzione, come rettili volanti, progenitori delle aragoste, i primi pesci ossei antenati dei pesci “moderni”.

Il Giornale di Bergamo