Una sottoscrizione per acquistare all’asta gli edifici pubblici
San Giovanni Bianco Articolo letto da 1.384 utenti - Pubblicato il 18 Agosto 2010San Giovanni Bianco – Una sottoscrizione per salvaguardare la destinazione pubblica di ex caserma dei carabinieri e delle ex scuole elementari di San Gallo (oggi utilizzate come centro civico Cà Tò). L'iniziativa è di Sergio Sonzogni, ex consigliere di minoranza, che sta cercando di costituire un comitato. Obiettivo: l'acquisto all'asta, da parte di un gruppo di cittadini, delle due strutture che, molto probabilmente, il commissario prefettizio Adriano Coretti, dopo le aste deserte, tornerà a mettere sul mercato, per cercare di sanare i debiti di bilancio comunale: l'ex caserma dei carabinieri e l'ex scuola di San Gallo (le ultime basi d'asta sono state rispettivamente di 356 mila e 260 mila euro).
La nostra comunità è finita nella palude – dice Sonzogni – e il commissario prefettizio, con gravi difficoltà, è alla ricerca di soluzioni per cercare di portare nelle casse comunali più soldi possibili, attraverso tagli alle spese e alienazione d'immobili o terreni. Partendo da questa cruda constatazione non possiamo continuare a piangerci addosso, abbiamo bisogno, se veramente vogliamo bene al nostro paese e crediamo che la nostra comunità non meriti tutto questo, di un segnale forte d'orgoglio e d'appartenenza al nostro territorio. Cosa possiamo fare per salvare quel poco che ci rimane? Rimangono ancora invendute, come strutture di una certa rilevanza sociale, le ex scuole elementari di San Gallo e l'ex caserma dei carabinieri destinato a centro anziani. Allora perché non promuovere una sottoscrizione popolare per salvare questi stabili e rivenderli in seguito alla prossima amministrazione, quando saranno saldati i debiti: otterremmo un primo beneficio che è quello di salvaguardare queste strutture per fini sociali e i sottoscrittori sarebbero salvaguardati per il loro investimento attraverso la vendita al Comune a prezzo di mercato. È solo una proposta ma se veramente vogliamo bene al nostro paese è ora di dimostrarlo, con i fatti non solo a parole».
«Ho già avuto contatti col comitato che gestisce il
Centro civico “Ca' to'” di San Gallo – continua Sonzogni – disponibile a un'assemblea pubblica per presentare la proposta. Come alcuni imprenditori si sono dimostrati disponibili a partecipare all'operazione. All'inizio si tratterebbe di raccogliere solo delle manifestazioni d'interesse, ovvero la volontà di partecipare alla sottoscrizione delle quota, da 500 o mille euro. Una volta raccolte le adesioni si dovrà costituire una società di cittadini per l'acquisto all'asta degli immobili. Da rivendere poi al Comune quando la situazione delle casse sarà migliorata». «Guardo con interesse a iniziative e contributi di idee per come uscire dalla situazione di crisi – dice il commissario prefettizio – anche se questa mi pare di difficile realizzazione».
L'Eco di bergamo
3 Risposta a “Una sottoscrizione per acquistare all’asta gli edifici pubblici”
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Inserito il 20 Agosto 2010 alle ore 22:02 GMT+0100
Premesso che ogni manifestazione d’interesse nei confronti della realtà che rappresenta non solo per San Gallo il Centro Civico Ca’ To’ ( casa tua in dialetto), è ben accetta, devo smentire integralmente quanto pubblicato in merito alle seguenti affermazioni del sig. Sergio Sonzogni:
“«Ho già avuto contatti col comitato che gestisce il Centro civico “Ca’ to’” di San Gallo – continua Sonzogni – disponibile a un’assemblea pubblica per presentare la proposta”
Non mi risultano ad oggi contatti tra il sig. Sergio Sonzogni e il Comitato di Gestione, (tranne una sua telefonata al Nostro Parroco Don Diego con la quale dava semplicemente notizia della sua iniziativa annunciando per settembre un’assemblea pubblica senza specificare in quale sede) ancor meno aver dato o anche solo valutato come Comitato alcuna proposta e quindi disponibilità a presentarla.
Precisando poi che non è nostra facoltà, bensì del Comune, autorizzare iniziative di carattere politico all’interno del Centro Civico, (espressamente escluso dalla vigente convenzione fra le parti relativa all’utilizzo del pubblico edificio) e di cui nei precedenti casi ne siamo stati esclusivamente informati, ci riserviamo di valutare nel merito questa ed eventuali future iniziative, a cui, se ritenute opportune e praticabili non ci sottrarremo.
Nel frattempo, come tutte le altre Associazioni sul territorio Comunale che utilizzano edifici o impianti pubblici, ci stiamo organizzando per sostenere le spese di gestione (energia elettrica e riscaldamento), spese che a partire dallo scorso luglio dovremo sostenere, vista la difficile situazione finanziaria dell’Ente, anche se in questa situazione d’incertezza sul futuro delle Associazioni ed entità civili e religiose che costituiscono, di fatto, il Comitato (Parrocchia, Fanti, Alpini, Gruppo Karaté, ecc, ecc), non è certo facile trovare le motivazioni.
Per il Comitato, Leonardo Gervasoni.
Inserito il 21 Agosto 2010 alle ore 19:13 GMT+0100
Ho letto tardivamente ma con interesse la proposta di Sergio Sonzogni di San Giovanni Bianco di formare una cordata di cittadini che acquisti dal Comune i beni messi in vendita per risanare il bilancio (ex Caserma dei Carabinieri ed ex scuola elementare di San Gallo). Consapevole che occorre rimboccarci le maniche e non piangerci solo addosso, suggerirei un approccio diverso, anche se l’idea di fondo è la medesima, perchè non vorrei essere gabbato tre volte, quando solitamente una avanza.
Mi spiego meglio.
Sicuramente gabbato la prima volta perché il deficit del Comune è stato creato da malgoverno e incapacità amministrativa (lo dice in pratica lo stesso presidente dell’Associazione dei Comuni Bergamaschi). Probabilmente gabbato la seconda volta perché già sto pagando un aumento di tasse e una diminuzione di servizi, e la sottoscrizione di una quota degli immobili in vendita potrebbe essere ulteriore denaro buttato via nel calderone del deficit (uguale sorte toccò ai soldi derivanti dalla vendita dell’ex municipio e di metà della stazione ecologica).
E chissà che con i chiari di luna che girano non sarò gabbato la terza volta: poiché il Commissario stesso dice di non credere all’iniziativa, chi garantirà che quanto acquistato dai cittadini venga poi riacquistato ed utilizzato per gli scopi sociali che oggi si vorrebbero garantire? Non è poi cosi remota la possibilità che quelli che ci hanno portato a queste condizioni vengano rieletti, di conseguenza… Sarebbe invece più plausibile un deciso intervento del Commissario, che facendosi garante e sostenendo la procedura di acquisto da parte dei cittadini darebbe altro peso ed altro significato all’operazione: da qui l’invito ai cittadini più abbienti di farsi carico in modo temporaneo della situazione del loro Comune, con la certezza che una volta completato il risanamento quei beni saranno riacquistati dallo stesso e destinati ad uso pubblico.
Mi spingerei anche oltre: la stessa gestione del Palazzetto dello Sport (vergognosamente chiuso) sarebbe facilmente risolvibile se si puntasse in modo diretto alla creazione di una società di gestione locale e partecipata attraverso il contributo di cittadini e delle società sportive, con adeguate garanzie per tutti e con il Comune che faccia la sua parte e non pretenda solo di incassare. In alternativa andrebbe cercata una locazione a lunga scadenza, che dia la possibilità ai locatari di eseguire tutti quei numerosissimi interventi di manutenzione che mai sono stati fatti. E, non ultimo, un po’ di comunicazione ai cittadini non guasta: anche se il Commissario non l’abbiamo scelto noi (e viceversa), almeno spenda qualche riga per spiegare la ragione di certi aumenti (il trasporto scolastico e la tassa dei rifiuti che è aumentata quasi del 17% a fronte di una stabilità nei costi) e di certe scelte (la scuola dell’infanzia e dell’obbligo sono da ritenersi ancora come servizi prioritari o sono diventati optional?)… Inoltre sarebbe indispensabile portare a conoscenza di tutta la cittadinanza l’aggiornamento relativo a questi (maledetti) conti, che a quanto par di capire ci stanno portando verso il dissesto finanziario, in considerazione che bene o male sono tutti sulla gobba di noi Sangiovannesi.
E’ vero, sono cittadino di uno tra i Comuni più scalognati d’Italia, ma penso e spero di non essere ridotto a servo della gleba.
Inserito il 24 Agosto 2010 alle ore 08:56 GMT+0100
non vedo futuro per la sottoscrizione, piuttosto facciamo un comitato per far intervenire la banca che gestisce i nostri soldi. Sarà in grado di acquistare gli immobili e metterli a disposizione della comunità! Altrimenti cambiamo banca.