Bracca – Recuperare e valorizzare ciò che già esiste. In quest'ottica il Comune di Bracca, grazie anche ad alcuni provinciali, sta restaurando ben dieci fontanili sparsi sul proprio territorio. Con questo intervento si vuole restituire il valore storico-culturale di questi siti, con un occhio di riguardo alle loro potenzialità turistiche. In cantiere, infatti, c'è una cartina sulla dislocazione dei fontanili con i percorsi che li collegano da pubblicare in rete e da distribuire attraverso la Pro loco. La maggior parte di essi, dunque, ricoprirà una funzione di attrazione turistica, anche se qualcuno verrà utilizzato per l'irrigazione o come abbeveratoio.

«In totale sono dieci – spiega il sindaco di Bracca, Marco Muttoni – e sono sparsi su tutto il territorio comunale. Un tempo servivano alla popolazione sia per l'uso domestico che per gli . Quando poi è arrivata l'acqua nelle , sono stati abbandonati. Alcuni di essi presentano dei grossi problemi strutturali, mentre altri si sono conservati nel tempo. Oggi vogliamo recuperarli perché rivestono un'importanza storica e al contempo architettonica. La Provincia ha riconosciuto il valore del nostro intervento, e così ci finanzia per più del 50%. Il costo complessivo è di 92 mila euro, di cui 50 mila vengono proprio dalla Provincia. Senza il loro aiuto, da soli, non ce l'avremmo fatta».

Le fonti e il turismo
Ma non c'è solo il restauro dei fontanili. Come ha precisato l'architetto Walter , incaricato dal Comune per il lavoro: «Insieme ai fontanili viene recuperata l'area circostante, così che possano diventare delle vere e proprie aree di sosta, godibili dal punto di vista architettonico e ambientale. Oltre al restauro conservativo, che interessa anche alcuni fontanili risalenti al Settecento, ci sono gli aspetti 'adeguamento funzionale, come, ad esempio, il ripristino dell'approvvigionamento idrico dalle sorgenti naturali, e della valorizzazione turistica. Per esempio, nella vasca del fontanile adiacente al campo sportivo, sarà posizionato un punto luce subacqueo per l'illuminazione dell'interno. La maggior parte dei fontanili sono alimentati da sorgenti di acqua naturali, di cui la è ricca».

«È probabile – conclude Milesi – che qualche fontanile possa fungere nuovamente da abbeveratoio per gli animali, mentre uno sicuramente servirà per l'irrigazione di un boschetto di nocciolo adibito alla coltivazione del tartufo». I lavori sono iniziati a luglio e termineranno a fine ottobre. Per ora sono stati restaurati quattro fontanili su dieci. E per farli conoscere ai turisti, Muttoni ha annunciato che «a breve sul sito internet del Comune ci sarà una mappa dei fontanili. Successivamente la mappa sarà a disposizione della Pro loco affinché venga pubblicizzata».

Alberto Marzocchi – L'Eco di