Mele brembane, tutti al campo scuola

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Alta Valle Brembana – Torna il tempo delle mele. Apertura di stagione, oggi, per l’Associazione Frutticoltori e Agricoltori della Val Brembana, con una mattinata didattica nel campo scuola di Moio de’ Calvi avviato lo scorso anno. A partire dalle 9 e fino alle 12 i volontari guidati dal presidente Davide Calvi e dal suo vice Pinuccio Gianati, presenteranno al pubblico la propria attività, con prove specifiche coordinate dal tecnico Adriano Gadaldi. «Abbiamo posticipato questo appuntamento – spiega Gianati – a causa della primavera tribolata, che ha ritardato i ritmi di maturazione.

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Valleve, si allungano le barriere per fermare massi e valanghe

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paravalangheValleve – Due nuovi provvedimenti per la viabilità locale. Nella seduta di ieri la Giunta provinciale ha approvato il progetto per le opere di completamento per la messa in sicurezza dalla caduta massi e valanghe della strada provinciale Lenna – Foppolo (dal chilometro 54 al 54,2) in località Vago, nel comune di Valleve. Il progetto prevede di poter incrementare i lavori già eseguiti sulla strada. Si procederà quindi all’allungamento della copertura, in modo da proteggere la sede stradale per un tratto più ampio, e alla sagomatura del pendio sopra la copertura per ridurre l’attuale forte impatto ambientale e per proteggere la soletta da urti diretti di massi in caduta.

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Dove nacque la posta, alla scoperta del borgo di Cornello dei Tasso

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cornelloCamerata Cornello – La rubrica “Weekend in Italia” de Il fatto Quotidiano propone una visita a Cornello dei Tasso in Val Brembana. Al fresco tra boschi e colline, un borgo medievale rimasto intatto a cui si arriva solo attraverso una mulattiera, l’antica Via Mercatorum. A circa 70 chilometri da Milano e a una trentina da Bergamo, c’è un paese che pochi conoscono. È Cornello dei Tasso, un minuscolo borgo abbarbicato su uno sperone di roccia, a picco sul fiume Brembo. Qui il clima è piacevolissimo – siamo in collina e in mezzo ai boschi – e anche l’aria è buona: le macchine non possono circolare e al borgo vi si arriva solo a piedi, percorrendo un sentiero nel verde. Già la passeggiata è un pezzetto di storia: la mulattiera è infatti un tratto dell’antica Via Mercatorum, che fino al Seicento collegava Bergamo con la Valtellina.

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Faccio il formaggio più pagato al mondo. Ma il mio sacrificio non ha prezzo

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SONY DSCAlta Valle Brembana – La famiglia del casaro valtellinese Carlo Duca, da 50 anni, in estate, porta vacche e capre sull’alpe di Mezzoldo. Qui produce Bitto Storico, oggi il formaggio più pagato al mondo, fino a 245 euro al chilo. Gli animali, alimentati solo a erba e senza mangimi, producono pochissimo latte, ma di qualità salutistica e nutrizionale eccellente rispetto agli allevamenti intensivi. «Il segreto del formaggio sta qui e nell’abilità del casaro – dice –. Però i sacrifici sono enormi e andare avanti diventa sempre più difficile. lmeno qui vacche e capre pascolano felici, cibandosi e scegliendo quello che in natura una mucca dovrebbero mangiare sempre: erba. Niente allevamenti intensivi dove gli animali sono schiacciati come sardine in un fazzoletto e niente mangimi. Risultato: il formaggio che ne deriva, se non il più buono (visto che il gusto è soggettivo) è oggi sicuramente il più pagato al mondo, fino a 245 euro al chilogrammo, come successo lo scorso anno per alcune forme finite sulle tavoli cinesi.

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