Valtorta: Il sindaco da record, 11 mandati “Avanti con la dittatura”

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Olimpiadi-Valtorta-2013-3Se Valtorta fosse capitale del libero stato di Valle Brembana non ce ne sarebbe per nessuno. Piero Busi sarebbe davanti a tutti. Anche ai più resistenti autocrati africani. Morti e vivi. Compreso il libico Gheddafi. Il gabonese Omar Bongo. O lo zairese Mobutu. Più che un sindaco Busi è un dittatore. Lo dice lui. Alla gente che lo ferma per strada, gli stringe la mano e si congratula, risponde: «Avanti con la dittatura». A 81 anni, ha stabilito il record nazionale di mandati. Undici. Che sarebbero stati dodici senza la pausa forzata dal 2004 al 2009. «Avevo appena terminato il mio nono mandato», spiega, «ed è passata una legge secondo cui se ne potevano fare al massimo tre. Mi sono guardato in giro, in paese ho trovato uno di mia fiducia e gli ho detto: tu fai il sindaco. Io sarò il tuo vice». Non è difficile immaginare, chi fosse tra i due a contare di più. Nel 2009, Busi è tornato come nuovo.

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La Taragna, l’oro delle Orobie sarà il simbolo goloso di Bergamo

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Bergamo, 16 novembre 2013 – Il piatto per eccellenza delle Orobie, la polenta taragna, proposto come piatto tipico di Bergamo per l’Expo 2015. E’ questo l’obiettivo dell’evento «L’oro della nostra terra», organizzato da venerdì 22 a domenica 24 novembre al Palamonti e alla Cittadella dello Sport di Bergamo: una tre giorni con menù, degustazioni, convegni e laboratori.

Da Branzi, in Val Brembana, storica capitale del piatto che abbina mais e formaggi (Branzi, Formai de Mut e Bitto Storico), la taragna dunque “scende in città” per un appuntamento tutto da gustare, che vuole lanciare “l’oro della nostra terra” come sapore rappresentativo dell’arco orobico nell’esposizione universale del 2015.

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Capra orobica, re e regina di San Giovanni e Valgoglio

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fiera-capre-branzi13Branzi – Il re troneggia a San Giovanni Bianco, la regina a Valgoglio. Tutt’e due sono stati insigniti del titolo all’ultradecennale mostra interprovinciale delle capre di razza Orobica o di Valgerola, l’ultima della stagione, svoltasi ieri a Branzi. A organizzare l’evento è l’Associazione caprai della Valfondra, di cui è presidente Vilma Midali, allevatrice in località Cornel di Feles a Branzi, che due anni fa ha lasciato la guida dell’azienda al figlio Stefano Tomaselli, venticinquenne. Uno dei giovani che in tempi recenti hanno deciso di farsi imprenditori nel settore caprino e ora è titolare del più folto allevamento, con oltre 250 capi stallati, in prevalenza delle razze orobica e saanen. E l’occasione è utile per chiedergli se un giovane può vivere dignitosamente con questo mestiere. «Sì, ci può vivere – dice -, ma si sappia in partenza che c’è da lavorare sodo sette giorni su sette, che ci si deve aggiornare professionalmente con continuità e ci si deve saper muovere sul mercato per la vendita della produzione casearia e del capretto.

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A Branzi l’ultima fiera con le capre orobiche

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Branzi – Erano state le capre lo scorso agosto con la mostra provinciale di Roncola San Bernardo, sono ancora le capre oggi a Branzi a chiudere la stagione autunnale delle rassegne zootecniche brembane. È infatti in programma la mostra concorso dei capi di razza Orobica o di valgerola, allevati prevalentemente sulle montagne che stanno tra la Valle Brembana, la Valsassina e la Valtellina oltre che nel Comasco e da qualche tempo presenti con qualche nucleo pure in Val Seriana. Il ritorno di molti giovani in montagna, il binomio sempre più accentuato con l’attività agrituristica ha favorito la crescita dell’allevamento caprino, a maggioranza di manodopera femminile. Zootecnia minore ma significativa, e con buone prospettive per il futuro, essendo sempre più richiesta la produzione casearia del settore.

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