Valle Brembana NEWS

Alta Valle Brembana terra di anziani. Il censimento della popolazione conferma una tendenza conosciuta: i paesi più a monte hanno sempre meno famiglie giovani, pochi nati e molti anziani. Così, in fondo alla classifica dei paesi con l’età media più bassa, c’è buona parte dei venti Comuni dell’alta Valle Brembana (Averara ha la percentuale di over 65
più alta della provincia, il 38%), con qualche paese della Valle Imagna (Costa Imagna, Brumano), della Val Seriana e di Scalve (Oneta, Schilpario, Ponte Nossa e Azzone) e del Sebino (Lovere e Riva di Solto).

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 Orobie – La stagione invernale è solo iniziata da pochissimi giorni, con freddo già pungente e qualche nevicata fino a quote basse. Dopo lo “splittamento” nei giorni scorsi del Vortice Polare, le correnti artiche proseguono il loro “viaggio” verso il Mediterraneo, a volte solo con venti freddi sostenuti, ma talvolta anche con qualche “sorpresina” a quote basse, ,come è accaduto lo scorso Martedì 4 Dicembre. Verso il fine settimana, ma specie a partire dalla giornata di Venerdì 7 Dicembre, un nuovo impulso artico proveniente dalla Francia, richiamerà aria più umida dal Mediterraneo, e porterà neve fino nei fondi valle. Dopo una nottata con temperature sotto lo zero di qualche grado, avremo un aumento dellla copertura nuvolosa sulle Orobie, e le prime precipitazioni nevose, giungeranno nel tardo pomeriggio, fino nei fondi valle. Temperature massime attorno a 3°C, minime attorno a -3°C.

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 Orobie – L’Autunno è “entrato” nella seconda decade alternando giornate soleggiate, con veloci passaggi perturbati. L’Alta pressione ha nuovamente “regalato” alle Orobie un fine settimana similar-estivo, con temperature gradevoli. Le massime in questi giorni si sono “avvicinate” ai 28°C, mentre le minime hanno già “risentito” delle notti più lunghe, mantenendosi sotto i 13°C. Ma ormai non riesce più a tener a “freno” le perturbazioni atlantiche. La terza perturbazione raggiungerà le Orobie nella giornata di Mercoledì 19, con nuove precipitazioni a “sfondo” temporalesco, anche di forte intensità.

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Clanezzo – Il nobile Unguerrando cacciò i brembillesi. La contesa tra guelfi e ghibellini e la pacificazione sancita dall’intervento della Repubblica di Venezia. Alle porte di Bergamo c’è un angolo dimenticato, che sarebbe piaciuto ai viaggiatori del pictoresque travel . La forra di un torrente, un antico ponte di pietra sopra uno specchio di acque verdi, i resti dell’antica dogana veneta. Ancora oggi, chi lascia la provinciale della Valle Imagna per immergersi nel microcosmo di Ubiale Clanezzo, si ritrova a fare un repentino tuffo nel passato. Oltrepassato il ponte moderno, costruito dai Conti Roncalli nel 1925, l’abitato di Clanezzo si annuncia con l’antico castello. Nel Basso Medioevo la guerra fratricida tra i guelfi della Valle Imagna e i ghibellini della Val Brembilla vide distinguersi per violenza e ferocia il ghibellino Unguerrando Dalmasano, signore del castello di Clanezzo, che, si racconta, «scendea ruinoso con le sue masnade come irreparabile torrente, recando incendio e ruina or in questa or in quella terra nemica. E solo per la gioia di depredare i guelfi quell’anima feroce diguazzava».

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