Santuario del Perello di Algua, una devozione lunga 600 anni

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Algua – Sarà l’arcivescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, a presiedere martedì, alle 10,30, la celebrazione solenne che ricorderà i 600 anni dell’apparizione della Madonna al contadino Ruggero Gianforte de Grigis di Rigosa, in località Perello di Algua. Era il 2 luglio 1413 e il contadino era intento a falciare fieno. A un tratto vide davanti a sé una bellissima Signora. La Madonna ricomparve più volte chiedendo che in quel luogo fosse costruita una chiesa in suo onore e in venerazione del mistero della sua visita a Santa Elisabetta. E per confermare l’apparizione e vincere l’incredulità del popolo, la Vergine fece nascere da un ceppo di faggio un ramoscello d’olivo. Dopo l’iniziale titubanza, gli abitanti di Rigosa si misero al lavoro per scavare e costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del santuario, dove dal 1° aprile scorso si stanno svolgendo le celebrazioni per i 600 anni dell’Apparizione, feste che si chiuderanno il 1° novembre. Da secoli, quindi, il luogo è meta di migliaia di visitatori e fedeli, pellegrinaggi o semplici passeggiate. Il santuario, infatti, si trova sulla falda orientale del monte Perello, in una zona isolata, circondata dalla natura. «A esso sono particolarmente legate tutte le comunità della Val Serina e dell’Altopiano di Selvino – spiega il rettore del santuario don Pierangelo Redondi – ma da sempre è meta anche di fedeli che arrivano da tutta la provincia
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Algua, botta e risposta sulle finanze comunali

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Algua – Si è aperta con l’approvazione del rendiconto di gestione del 2012 l’ultima seduta del Consiglio comunale di Algua in Val Serina. Il documento è stato illustrato dal vicesindaco Enrico Sonzogni e presenta un avanzo di amministrazione di circa 59 mila euro, di cui circa 3 mila vincolati e il resto a disposizione. Il capogruppo di minoranza Rosario Gusmini ha evidenziato come l’avanzo sia passato da 40 a 60 mila euro e sollecitato l’Amministrazione a investirli, ma il sindaco Bruno Cimarra ha risposto che si parla di circa 20 mila euro di trasferimenti in meno per il Comune e questi soldi potrebbero essere usati per colmare il minore introito.

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Sacra Spina, festa di luce per la Valle Brembana

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Processione-Sacra-SpinaSan Giovanni Bianco – Sarà monsignor Bruno Foresti a presiedere, domenica, le solenni celebrazioni che ricorderanno il 518° anniversario della traslazione a San Giovanni Bianco della Sacra Spina, reliquia della Corona di Cristo. L’arcivescovo emerito di Brescia arriverà in sostituzione del cardinal Giovanni Battista Re, impegnato a Roma dopo l’elezione di Papa Francesco (il cardinale è stato invitato per il prossimo anno). Monsignor Foresti, già altre volte a San Giovanni Bianco per la ricorrenza della Sacra Spina, presiederà la Messa di domenica mattina e la processione delle 15. «Una festa sempre sentitissima in paese e in valle – dice il parroco don Luigi Manenti –, testimoniata già dalla partecipazione di questi giorni con le riflessioni sul tema della fede». Stasera, alle 20,30, a conclusione della settimana di preparazione e preghiera, si terrà la Via Crucis animata dai giovani della valle, partendo dalla chiesa di San Rocco verso il centro storico del paese. Domani la tradizionale festa di luce e botti. Alle 16 l’apertura, con la Messa presieduta dal prevosto don Luigi Manenti e l’esposizione solenne della reliquia. Accompagnerà la «Corale dell’amicizia» di Costa Serina. Niente luci sul Brembo Come da tradizione, il tempietto che custodisce la Spina sarà aperto alla presenza del prevosto, del sindaco e di un fabbriciere. Alle 19 la Messa presieduta da monsignor Goffredo Zanchi e il canto del coro Auriga di San Giovanni Bianco. In serata lo spettacolo di luci e botti, la fiera e il luna park alla stazione autobus. Alle 20,30 il concerto della banda musicale in piazza Zignoni,quindi, alle 21,30, lo spettacolo di fuochi d’artificio e l’illuminazione caratteristica del paese, con falò e migliaia di lumini su ponti e prati. A tale proposito un po’ di rammarico in paese c’è stato per il mancato allestimento della tradizionale sagoma illuminata della reliquia sopra il Brembo, tra il ponte Nuovo e la diga. Un’illuminazione unica, iniziata 40 anni fa, che rappresentava un segno visibile, anche per gli automobilisti sulla provinciale, dell’approssimarsi della festa. Una tradizione che ora si interrompe.

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Successo di pubblico al presepe di Rigosa

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Algua – Successo di partecipazione al presepe vivente svoltosi a Rigosa di Algua, in Val Serina, messo in scena da giovani e ragazzi di Rigosa e Sambusita. Ancora piu’ numerose quest’anno le persone che hanno dato vita al presepe vivente sia come protagonisti (recitando o come comparse nelle scene) sia come aiutanti dietro le quinte per allestire e costruire la scenografia e per preparare gli abiti. La sera della vigilia di Natale, Rigosa ha Comparsa del presepe di Rigosa ripercorso le tappe piu’ significative della Natività: i veri protagonisti sono stati i giovani e i ragazzi di Rigosa e Sambusita che hanno interpretato le scene dialogate intervallate da musiche tratte da colonne sonore famose.

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