Santuario del Perello di Algua, una devozione lunga 600 anni
Senza categoria Non commentato »Algua – Sarà l’arcivescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, a presiedere martedì, alle 10,30, la celebrazione solenne che ricorderà i 600 anni dell’apparizione della Madonna al contadino Ruggero Gianforte de Grigis di Rigosa, in località Perello di Algua. Era il 2 luglio 1413 e il contadino era intento a falciare fieno. A un tratto vide davanti a sé una bellissima Signora. La Madonna ricomparve più volte chiedendo che in quel luogo fosse costruita una chiesa in suo onore e in venerazione del mistero della sua visita a Santa Elisabetta. E per confermare l’apparizione e vincere l’incredulità del popolo, la Vergine fece nascere da un ceppo di faggio un ramoscello d’olivo. Dopo l’iniziale titubanza, gli abitanti di Rigosa si misero al lavoro per scavare e costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del santuario, dove dal 1° aprile scorso si stanno svolgendo le celebrazioni per i 600 anni dell’Apparizione, feste che si chiuderanno il 1° novembre. Da secoli, quindi, il luogo è meta di migliaia di visitatori e fedeli, pellegrinaggi o semplici passeggiate. Il santuario, infatti, si trova sulla falda orientale del monte Perello, in una zona isolata, circondata dalla natura. «A esso sono particolarmente legate tutte le comunità della Val Serina e dell’Altopiano di Selvino – spiega il rettore del santuario don Pierangelo Redondi – ma da sempre è meta anche di fedeli che arrivano da tutta la provincia
».