La Mvb si ferma, per 320 finisce il lavoro ai telai

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logo_home_smallValle Brembana – «Dopo 33 anni qui, mi rimane solo questo: un grembiule logoro da portare a casa». Guida apre una busta di plastica e mostra il suo grembiule blu da lavoro: «Oggi abbiamo svuotato gli armadietti. Stasera (ieri per chi legge, ndr) alle 10 si chiude». A voler essere pessimisti, l’11 giugno 2014 è il giorno in cui la produzione della Manifattura Valle Brembana di Zogno si è fermata. Se si tratta di uno «stop» temporaneo, in attesa di acquirenti interessati a rilevare la storica azienda tessile, lo potrà dire soltanto il tempo. Perché ancora si lavora alla ricerca di imprenditori che intendano portare avanti l’attività della Mvb, oggi in concordato preventivo con finalità liquidatorie.

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Zogno – Dopo la variante una nuova strada per le industrie

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Zogno – Due nuove rotatorie, una nuova strada per l’area industriale, strutture ricettive e aree commerciali, ma anche parchi e un viale di accesso al centro storico che darà spazio ai pedoni. Il progetto per la «Porta di Zogno » è pronto. Redatto dall’architetto Giovan Battista De Vecchi per conto dell’amministrazione comunale di Zogno, «vuole dare una visione urbanistica a lungo termine del nostro paese», spiega il sindaco Giuliano Ghisalberti. «Tra un anno la variante in galleria sarà aperta – continua il primo cittadino – e dobbiamo essere in grado di programmare e dare un ordine urbanistico sia all’ambito privato sia a quello pubblico».

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Strade e negozi, Zogno progetta il paese di domani

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Zogno – Ci sono strutture di livello anche vallare e un riassetto urbanistico nel progetto della prima variante al Piano di governo del territorio adottata dal Consiglio comunale di Zogno, uno dei Comuni che in ottemperanza al dettato delle leggi in materia si è dotato del nuovo strumento urbanistico nei tempi previsti. La variante è stata illustrata nei dettagli dalle relazioni del vicesindaco e delegato alla tematica del territorio Giampaolo Pesenti e del progettista di piano Gian Battista De Vecchi. Pesenti e De Vecchi hanno punteggiato la discussione che ha portato all’adozione a maggioranza della variante con i voti favorevoli di Lega Nord e Pdl/Udc, e l’astensione «benevola » di «Zogno Democratica» con interventi per le minoranze di Roberto Mazzoleni e RobertoFustinoni.

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Il gelato bergamasco nasce a San Pellegrino e si fa con i biscotti

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San Pellegrino Terme e il suo biscotto fanno incetta di premi al concorso di Ascom dedicato al
«gelato artigianale del territorio bergamasco». La tradizione batte la sperimentazione e il tipico dolce della cittadina termale si impone, come ingrediente principe, su altre specialità orobiche come vini e formaggi, usati con coraggio dai gelatieri concorrenti ma non premiati dalla giuria. Prima e seconda classificata sono La Gelateria e la Pasticceria Bigio di San Pellegrino. I 31 partecipanti alla gara (gelatai di città e provincia e un gruppo di studenti degli istituti alberghieri) avevano avuto mandato di utilizzare solo prodotti del territorio bergamasco. Così Marco Mangili (salito sul primo gradino del podio) ha puntato su un «gusto classico, semplice, pulito» nato dall’unione della crema al fiordilatte con il biscotto brembano; mentre il Bigio ha affiancato al tradizionale frollino a mezzaluna, i mirtilli di Ornica e il latte d’asina.

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