Pronto il museo hi-tech che svela la valle Averara

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Santa Brigida – Un palazzo dell’Ottocento trasformato in museo storico-etnografico e centro polifunzionale. Una struttura di tre piani, situata nel borgo storico Monticello, che non ospita solamente la parte museale. Ci sarà, infatti, una sala dedicata alle registrazioni audio e video relative alle attività tradizionali della valle, una sala multimediale in cui turisti e villeggianti potranno usufruire di due monitor interattivi per avere informazioni storiche, naturalistiche e culturali, poi uno spazio per riunioni e manifestazioni e una sala che ospiterà la biblioteca. I lavori di restauro sono terminati da poco e gli amministratori di Santa Brigida puntano ad aprire la prossima estate. «Abbiamo concluso le opere primarie – è il commento del sindaco Carluccio Regazzoni –. Ora manca l’arredamento. Oltre al materiale per l’esposizione museale potremo contare su tre computer e due monitor interattivi di 45 pollici al servizio di chi vorrà conoscere cosa offre la valle Averara».

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Unica sede per l’Asl di Zogno “Costi ridotti”

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Nuova-Sede-ASL-Valle-Brembana12Zogno – È stata inaugurata la nuova sede del distretto Asl, in piazza Belotti a Zogno. Soddisfazione per tanti amministratori della Valle Brembana presenti all’inaugurazione. «Si tratta di un percorso avviato da più di due anni che sta dando i suoi frutti – ha detto il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti –. Una spending review intelligente, con un potenziamento dei servizi». L’operazione prevede l’accentramento in un’unica sede dei servizi Asl prima dislocati in vari edifici in paese. «C’è stata una perfetta collaborazione col Comune che ha dato risultati ottimi – ha detto la direttrice dell’Asl Mara Azzi –. Zogno è il primo distretto di tutta la Bergamasca che andiamo a riorganizzare. Avere un unico edificio ci permette di ridurre i costi di gestione, i soldi risparmiati sono spesi in maggiori servizi». Per Alberto Mazzoleni, presidente della Comunità Montana Valle Brembana, l’operazione «avrà ripercussioni positive in tutto il contesto vallare».

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Redditometro e artigiani, se ne parla a Zogno

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Zogno – Lunedì 15 ottobre di Zogno convegno organizzato dall’Associazione Artigiani di Bergamo su redditometro, studi di settore e ultimi interventi normativi. Alle 20.30, nella Sala Polivalente Cavalier Polli alle scuole medie di piazza Marconi 5, convegno organizzato dall’Associazione Artigiani di Bergamo in materia fiscale sui temi del redditometro e degli studi di settore, alla luce degli ultimi interventi normativi. L’incontro fa parte del ciclo di seminari gratuiti dal titolo “La tua impresa punta in alto”, che si propone di fornire approfondimenti sulle tematiche di più stretta attualità per le imprese, attraverso una serie di convegni monotematici organizzati su tutto il territorio provinciale. Si tratta di un’iniziativa ideata per dare impulso all’attività formativa e informativa, avvicinandola sempre più alle aziende e al contesto in cui operano.

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Mungitura a mano, uno studente batte il Casaro d’oro

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Branzi – Diciannove anni, studente in Lettere ma figlio d’arte. Nicolò Quarteroni di Lenna, dopo sette anni, ha rotto il dominio incontrastato di Alfio Cattaneo, vincendo la gara di mungitura a mano alla Fiera di San Matteo di Branzi, chiusasi ieri con 5.000 presenze. Per una volta Cattaneo, di Branzi, 36 anni – peraltro eletto «Casaro d’oro» per il miglior «Formai de mut» –, ha dovuto accontentarsi della posizione d’onore. Nicolò, figlio di Ferdy Quarteroni, titolare dell’omonimo agriturismo di Lenna, da papà ha imparato le tecniche della mungitura, da quella a «brac» (mano aperta) a quella a «nodel» (col pollice piegato). Una vera arte, fatta di fatica e allenamento, imparata durante le estati in Valle Inferno, sopra Ornica. «Se si vuole alimentare le vacche senza mangimi e quindi avere un prodotto veramente d’eccellenza – dice Nicolò – in alpe bisogna mungere ancora a mano. E qualcuno, chi produce vero “Formai de mut” e Bitto storico, lo fa ancora. Mungendo a mano e senza macchine si può più facilmente spostare gli animali raggiungendo prati e pascoli altrimenti abbandonati, perché le mungitrici hanno bisogno di elettricità».

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