A San Pellegrino il bottino più alto, nelle casse 250 mila euro all’anno

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sanpellegrinoSan Pellegrino Terme – In cima c’è il Comune di San Pellegrino, che ogni anno, dal 2015, potrà avere circa 250 mila euro del canone di conessione delle proprie fonti. In fondo ci saranno Gaverina e Casazza, visto che l’azienda di imbottigliamento è quella che, tra le sette bergamasche (almeno fino al 2012), produce di meno. In mezzo tutti gli altri Comuni dove ci sono fonti o concessioni di acque minerali: Moio de’ Calvi, Clusone, Villa d’Almè, Spinone al Lago, Bianzano, Bracca e Zogno. Tutti comunque, dal prossimo anno, potranno brindare. Per una battaglia vinta, iniziata nel novembre 2011, quando si costituì un comitato apposito, con l’obiettivo proprio di ottenere dalle aziende di imbottigliamento il giusto ritorno dallo sfruttamento del proprio territorio. Era l’anno in cui i canoni si erano quasi raddoppiati, passando a 90 centesimi di euro per un metro cubo (se imbottigliato in vetro) e a 1,20 euro al metro cubo (se in pet). Canoni che, in Lombardia, venivano incassati interamente dalle Province. Che, per il 60%, secondo una direttiva regionale, avrebbe dovuto, tramite bando pubblico, ridistribuire ai Comuni. Ma non sempre questo è avvenuto. E i contributi, quando versati, erano comunque nell’ordine di poche decine di migliaia di euro per Comune.

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San Giovanni ultimo. Ma risaniamo: siamo all’80%

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cartina_sangiovannibiancoSan Giovanni Bianco è ancora all’ultimo posto, nella graduatoriabergamasca dei Comuni virtuosi. Con un indice di 12,47 e 11 punti di distacco da Monasterolo che lo precede, è ultimo come nel 2013. Ma poco alla volta risale la china: se nel 2010 il disavanzo di amministrazione era di 2.329.724 euro, al 31 dicembre del 2013 è stato ridotto a 545.121 euro. Come da tre anni a questa parte gli obiettivi amministrativi sono stati improntati tenendo in considerazione l’ingente disavanzo di amministrazione.«La situazione di San Giovanni Bianco è nota ormai da anni – spiega il sindaco Marco Milesi –, il nostro obiettivo primario è stato la riduzione del disavanzo e, seppure in una situazione economica globale non agevolante, siamo riusciti nell’intento.

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Variante di Zogno “Trovati i soldi per pagare l’impresa”

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Variante-ZognoZogno – Il problema è annoso: da un lato le imprese che soffrono per i ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche. Dall’altra, enti con i fondi bloccati, che non riescono a saldare i conti. Per una volta, però, sul complicato tema arriva anche una buona notizia: il presidente della Provincia Ettore Pirovano ha illustrato il meccanismo attraverso cui proprio pochi giorni fa si è riusciti, «usando mezzi legittimi, a trovare il modo di pagare tutte le somme arretrate dovute a Itinera, la società che sta facendo i lavori per la variante di Zogno ». Un totale di circa 13 milioni di avanzamenti lavori, già fatturati, ma che la Provincia non poteva coprire per via dei vincoli del patto. Così Via Tasso ha fatto ricorso per la prima volta a una novità introdotta lo scorso anno da Regione Lombardia proprio con questo scopo, «Credito In-Cassa».

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Nasce la Baita della cultura brembana

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Valle Brembana – Ospiterà i prodotti tipici della Valle Brembana, dai formaggi al miele, fino alle mele. Quindi l’artigianato, materiale informativo- promozionale ma anche attività didattiche rivolte a studenti e villeggianti. È la «Baita della cultura brembana », voluta dalla Comunità montana all’ingresso di Zogno, nei pressi delle Grotte delle meraviglie. Dopo circa un anno di lavori,l’apertura è prevista entro aprile. Soldi dall’Europa La «Baita» è ospitata in un edificio privato, ristrutturato e rialzato per dare una forma più «rurale», con un intervento di 94 mila euro (fondi europei per la valorizzazione delle tipicità locali), compresi materiale informativo, arredo e attività didattiche. Gli spazi utilizzati saranno a piano terra (accanto al negozio di caminetti), la parte in legno soprastante è stata realizzata solo per dare una forma simil baita all’immobile. «Nasce sulla falsariga di strutture per esempio già esistenti in Trentino – spiega il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni –. Il turista, prima di lasciare la valle, potrà fermarsi per portare a casa un ricordo o un prodotto della nostra terra. A iniziare dai formaggi, nostra principale ricchezza».

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