Tombola di Moio, con Vania l’auto resta in casa

Moio de Calvi Non commentato »

Moio de’ Calvi – Oro e bronzo per i residenti, argento e «medaglia di legno» per i villeggianti. È un bilancio ben assortito quello dell’edizione 2013 della Tombola di Moio de’ Calvi, che non ha tradito le attese, decuplicando per una sera i 200 residenti del borgo dell’alta Val Brembana. È arrivata gente da ogni parte della Bergamasca, ma a vincere il primo premio, una Fiat Punto, è stata l’«indigena» Vania Balestra, residente a Lenna e originaria di Moio. Vania, che lavora all’ospedale di San Giovanni Bianco, l’ha spuntata in una finale al cardiopalma, dove i quattro finalisti si sono giocati il premio più ambito con gli ultimissimi numeri estratti. «Ho vinto l’automobile con il numero 63 – spiega la vincitrice – l’età in cui è morto papà Carlo, che a Moio aveva un’osteria ed era suonatore di allegrezza sul campanile.

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Mamma Calvi star conquista la scuola

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Piazza Brembana – Una scuola e una mostra per ricordare Mamma Calvi, madre dei quattro eroici fratelli morti nella prima guerra mondiale. Per i bambini della classe quarta della scuola primaria di Piazza Brembana la conoscenza di Clelia Pizzigoni è stata una vera scoperta. Una donna della storia, meglio conosciuta come Mamma Calvi, a cui è intitolata anche la strada che conduce alla scuola. Gli alunni, insieme alle insegnanti, hanno sfogliato le pagine della sua vita di sposa, di madre e di insegnante, scoprendo la ricchezza di una figura femminile dal grande spessore umano.

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Pusdosso: tre residenti e una teleferica, adesso serve una strada

Isola di Fondra Non commentato »

pusdossoIsola di Fondra – La salvezza di Pusdosso passa anche dalla rinascita della sua piccola chiesa: voluta dal parroco nel 1700, che così saliva a dir Messa anziché far scendere i fedeli nella neve fino al paese. Oggi nella piccola frazione di Isola di Fondra sarà festa: dopo tre anni il recupero della chiesetta dedicata a San Pantaleone e San Valentino, dipinti sulla facciata, è concluso. E si aggiungerà un altro tassello al recupero del minuscolo borgo abbarbicato sulle Torcole, una dozzina di case e qualche stalla, in alta Valle Brembana. Un tempo c’erano 50 abitanti, forse più. Poi l’emigrazione negli Anni Sessanta, Oltralpe per fare i boscaioli, o nella Bassa per diventare operai. Oggi sono rimasti – ufficialmente – tre residenti, anche se pure loro, d’inverno, trascorrono la notte a Fondra: il presidente dell’associazione che cura il mantenimento della contrada, Bruno Vitali, 63 anni, Pietro Scuri, 25, pendolare verso Valleve dove è operaio per il Comune, e Giacomo Paganoni, 31, allevatore, in questi giorni in alpeggio.

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Pianca: il paesino si autotassa per salvare la chiesa

San Giovanni Bianco Non commentato »

San Giovanni Bianco – Autotassati per salvare la piccola chiesa del paese, dedicata al patrono Sant’Antonio abate. E, dopo il restauro di banchi, Crocefisso, statue e altre opere, è la volta del coro ligneo, datato 1700, il cui recupero è costato circa 40 mila euro. Sembra illimitata la generosità della minuscola comunità della Pianca di San Giovanni Bianco, una trentina di residenti, per la maggior parte pensionati e agricoltori. Domenica, alle 10,30, la Messa d’inaugurazione, con la popolazione e le istituzioni che hanno sostenuto il restauro, voluto dal parroco di San Giovanni Bianco don Luigi Manenti. «I pochi abitanti della frazione – spiega Tarcisio Bottani, storico e originario della Pianca – si sono messi all’opera per raccogliere i fondi, senza pesare sul bilancio della parrocchia, che da qualche anno è stata unita a quella di San Giovanni Bianco.

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