IMU delle centrali, così rischiamo lo sfascio

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La centrale di ZognoValle Brembana – «Per il 2013 il Comune di Taleggio darà allo Stato 176 mila euro, per Imu e Tares. Il trasferimento dello Stato al Comune sarà invece di soli 40 mila euro circa. In buona sostanza è il nostro Comune che aiuta lo Stato. E questo, peraltro, lo vieni a sapere a fine anno». Così il sindaco di Taleggio e presidente della Comunità montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni: il suo è uno dei 15 comuni vallari che daranno più soldi allo Stato di quanto ne riceveranno. «Non è giusto che i comuni virtuosi debbano contrattare con chi invece continua a sprecare risorse – spiega Mazzoleni –. Così non si può andare avanti anche perché poi la carenza di risorse si ripercuote necessariamente sui cittadini.

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Uniacque e i «ribelli» al primo round il Tar dà ragione a Serina

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Serina – Dal mare (è in vacanza ad Andora, in Liguria) la soddisfazione di Michele Villarboito perfora i timpani. «Non ci credo! Anzi, ci credo che il Tar ha dato ragione a noi: è Uniacque l’inadempiente, non il Comune di Serina. E la sentenza sta lì a dimostrarlo. Troppo felice, troppo bello». L’«attacco» l’aveva sferrato qualche mese fa Uniacque contro sette Comuni sopra i mille abitanti che finora non hanno accettato di consegnare, in comodato, le proprie reti idriche alla società ma continuano a gestirle in autonomia. Al Tribunale amministrativo, la società chiedeva di pronunciarsi sul fatto che, a fronte di una lunga serie di inviti (l’ultimo il 14 maggio 2013 da Via Tasso), Serina era rimasta «colpevolmente » in silenzio.

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Passeggiata a Pusdosso per rivivere con nostalgia la magia del tempo che fu

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Festa-di-Pusdosso3Pusdosso – Andare fuori porta non sempre significa andare in capo al mondo: talvolta, molto vicino a noi, possiamo trovare quell’incanto o quella particolare atmosfera che, di solito, si attribuiscono a luoghi di una lontananza pittoresca e semimitica. Perciò, questa breve gitarella virtuale sarà certamente fuori porta, ma non si allontanerà, per così dire, dal rione. Oggi ti accompagnerò a conoscere i Gogìs, i valbrembanini di oltre la Goggia, portandoti nel tempio della più intatta tradizione brembana. Risalirai, dunque, la val Brembana, cercando di farlo in ore in cui la pestilenziale vocazione all’ingorgo che caratterizza la nostra bella provincia non assurga a picchi inarrivabili: percorrila ben oltre la stretta che fa il fiume, e che dalla cruna dell’ago prende il celebre nome, e non fare caso a gallerie e canalizzazioni forzate, che presto lasceranno il campo alla buona vecchia strada di un tempo. Supera Lenna e Valnegra, e fermati nel comodo parcheggio di Isola di Fondra, sprofondata nella forra del fiume. Di lì, prendi la bella mulattiera che sale dal bordo della statale, sulla destra Brembo, e preparati ad un viaggio nella val Brembana di due o tre secoli fa.Il sentiero è comodo e lastricato, tanto da non obbligarti ad accorgimenti particolari o a pedule e scarponi: bastano delle belle scarpe comode.

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Algua, il cardinal Re al 50° del Perello, oasi di preghiera

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Algua – «Ho apprezzato la bellezza di questo santuario, un’oasi di silenzio e di preghiera». Il cardinale Giovanni Battista Re ha concluso con queste parole la funzione che ha presieduto al santuario del Perello di Algua, in occasione del 50° anniversario dell’incoronazione della statua della Beata Vergine Maria del Perello, avvenuta nel 1963. La funzione con il cardinal Re era sicuramente uno degli eventi più attesi dai tanti fedeli del santuario mariano che quest’anno festeggia i 600 anni dall’apparizione della Madonna a un contadino. La mattinata si è aperta con la processione, accompagnata dal corpo musicale di Selvino. Ad aprire la funzione, animata dalla corale di San Pellegrino Terme, è stato, rivolgendosi al cardinal Re, il rettore don Pierangelo Redondi. «La accogliamo con gioia – ha detto il sacerdote – e la ringraziamo per la presenza che ci onora e, virtualmente, ci lega alla Santa Sede». Il cardinal Re ha risposto salutando i presenti e ringraziando: «Con grande gioia sono venuto in questo santuario nascosto tra i monti: questo luogo è stato scelto dalla Madonna perché si venisse qui a pregare».

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