La cattedrale verde di Oltre il Colle gira il mondo

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Oltre il ColleOltre il Colle – L’ultima apparizione in ordine cronologico è avvenuta sul giornale di Nagoya, città del Giappone. La foto della «Cattedrale vegetale» o verde di Oltre il Colle compare accanto a una lunga descrizione dell’opera d’arte naturale. Ma, in precedenza, dei piloni piantati due anni fa lungo la strada per il monte Arera, se n’erano occupati pure la Bbc inglese, giornali russi, polacchi e spagnoli. Descrivendo nei dettagli caratteristiche e significato della cattedrale. Ideata da Giuliano Mauri, la cattedrale è costituita da 42 colonne che, nel corso di circa 25 anni, dovranno essere sostituiti dai faggi piantati accanto. Fino a comporre, appunto, la forma di una cattedrale completamente naturale: lunga 28,5 metri, larga 24 e con altezze variabili da 5 a 13 metri nella navata centrale più alta.

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Il Monte Arera cambia gestione

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Oltre il Colle – È stata approvata giovedì 1 dicembre, durante una seduta del Consiglio di Amministrazione del Parco delle Orobie Bergamasche, la convenzione con l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia (ERSAF) per la gestione dell’area demaniale regionale del Monte Arera a Oltre il Colle, in Val Brembana. L’ERSAF dopo aver acquisito al demanio regionale i terreni di una delle aree più ricche di biodiversità della Lombardia, ne ha concesso la gestione al Parco delle Orobie Bergamasche. Si tratta di un traguardo arrivato a conclusione di un iter lungo e complesso, un passo in avanti decisivo per la realizzazione di un serio programma di tutela di questi territori, dove vivono esemplari animali e vegetali unici al mondo.

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Rischia d’estinguersi il 60% della flora delle Orobie

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Il Parco delle Orobie Bergamasche, nell’ambito della nona edizione di Bergamoscienza e in collaborazione con il Cai di Bergamo e il Cai Alta Valle Brembana, ha organizzato una giornata dedicata alle conseguenze dei cambiamenti climatici sull’ecosistema delle Alpi. Mercoledì 12 ottobre al Palamonti alcuni dei maggiori esperti italiani, da anni impegnati nello studio delle variazioni degli ecosistemi nel territorio alpino, insieme ai referenti del progetto internazionale GLORIA , condotto dal Parco delle Orobie Bergamasche, l’Università degli Studi di Pavia, il WWF e il Centro Meteo Lombardo, si sono confrontati sugli spostamenti della flora che da millenni abita la più imponente catena montuosa italiana.

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Oltre diecimila orchidee hanno messo radici nel Parco delle Orobie

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In tutto sono 10.145 esemplari di orchidee spontanee, appartenenti a 14 specie diverse, tra cui, per la prima volta, l’orchidea bianca, riprodotti e messi a dimora in soli tre anni. È il risultato raggiunto dal progetto Orchis, tra le più imponenti iniziative di ripopolamento realizzate in Europa e nel mondo.

Promosso dal Parco delle Orobie Bergamasche, in collaborazione con il Centro flora autoctona della Regione Lombardia, Orchis ha consentito di rafforzare in modo significativo la presenza delle orchidee nelle montagne bergamasche e di contribuire all’educazione alla tutela della biodiversità, attraverso la creazione di aiuole didattiche.

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