Sedrina, doppiette in festa per sessant’anni di caccia

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Sedrina – Il mondo della caccia è cambiato. Le difficoltà sono sempre maggiori, ma loro non ne vogliono sapere di abbandonare la loro passione. Da sessant’anni i cacciatori di Sedrina si spostano su e giù per le montagne brembane accompagnati dai loro cani fedeli, per praticare la loro passione venatoria. Era il 29 marzo del 1953 quando Giuseppe Genuessi e Antonio Giupponi diedero vita alla sezione sedrinese di Federcaccia. Il primo gruppo contava una trentina di associati, ma il loro numero è aumentato fino a raggiungere i 121 attuali. Domani in occasione della festa per i 60 anni di fondazione del gruppo verranno premiati per i loro 60 anni di licenza Isaia Salvador, Bernardo Zanchi e Clemente Rota, altri 12 soci verranno premiati per 50 anni di licenza, mentre Adamo Gotti riceverà un riconoscimento per aver vinto il campionato sociale della sezione 2012 che comprendeva le gare di tiro al piattello, tiro con carabina, tiro con fucile e gara cinofila. «Il mondo venatorio è cambiagiori».

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Oltre il Colle come Taleggio, nel Pgt le baite & breakfast

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Oltre il Colle – «Baita & breakfast» in arrivo anche a Oltre il Colle. Una modalità di accoglienza che prevede il recupero ad alloggio turistico delle vecchie stalle, appunto con la formula del letto e la prima colazione. Tipologia di ricettività – seppure non ancora riconosciuta ufficialmente dalla Regione Lombardia – nata pochi anni fa in Valle Taleggio e che, ora, cerca di diffondersi. La novità è stata inserita nel Piano di governo del territorio di Oltre il Colle, adottato dal Consiglio comunale. È un modo per incentivare in chiave nuova il turismo, visto che negli ultimi anni le seconde case sono poco utilizzate e gli alberghi si sono ridotti – ha spiegato il sindaco, il senatore Valerio Carrara –. Tramite il nuovo strumento urbanistico chi possiede vecchie stalle e cascinali potrà ristrutturarli per creare nuove forme di ricettività». «Chi vorrà fare interventi simili avrà inoltre un bonus volumetrico del 20 per cento», precisa Miriam Persico, tecnico di Costa Serina che ha redatto il nuovo Piano del territorio. Alcuni edifici a destinazione agricola, però, non potranno essere trasformati in strutture ricettive, in modo da tutelare pascoli e alpeggi.

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Lago di Moio come una palude. Enel: l’anno prossimo la pulizia

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Moio de’ Calvi – Il lago di Moio – conosciuto anche come lago del Bernigolo o di Valnegra – nel 2013 sarà probabilmente ripulito dal deposito di materiale accumulatosi negli ultimi 35 anni. La situazione è nota: da tempo l’invaso (la diga dell’Enel risale al 1939), si è costantemente ridotto a causa di detriti, sassi, sabbia, portati soprattutto dalle piene e non più rilasciati a valle. Rilasci fino al 1976. E spesso il lago appare come una palude, un lontano ricordo dello specchio d’acqua paradiso di pescatori e sul quale si affacciava anche un turistico tiro al piattello. Ma la «malattia» del Bernigolo dovrebbe avere i mesi contati. Il progetto è di Enel (Unità business hydro di Sondrio) che gestisce l’invaso. «Fino al 1976 avvenivano rilasci regolari che consentivano di tenere il lago pulito dal materiale accumulatosi – spiegano i tecnici della Valtellina –.

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Lago del Bernigolo ammalato, la valle si mobilita per salvarlo

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Il lago artificiale del Bernigolo in territorio di Moio de’ Calvi è sempre stato uno dei simboli della Valle Brembana, ma negli ultimi tempi le sue condizioni stanno peggiorando. Per questo la gente del posto si sta mobilitando per farlo tornare in salute. Quando la tranquillità delle sue acque lo rendeva luogo ideale per fare pratica in kayak, ma anche gare di pesca che ravvivano le domeniche estive. Un tempo, quando il lago appariva color smeraldo e il suo fondale era pulito, si potevano pescare salmerini e trote, pesci introvabili in altri laghi della Valle.

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