Il pastore bergamasco conquista l’Australia

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Cane-Pastore-Bergamasco6San Pellegrino Terme – Il futuro del cane da pastore bergamasco è nel Nord Europa e in Australia. A rischio di estinzione fino a pochi anni fa, la razza originaria delle nostre valli sembra aver trovato una seconda patria nei boschi e nei prati di Germania, Svezia, Olandae Belgio, dove è sempre più apprezzata e diffusa. Ma allevamenti sono sorti da tempo anche in Svizzera, negli Stati Uniti, in Spagna e da qualche mese in Australia, nella cittadina di Grong Grong (vicino a Canberra), dove il «nostro » cane viene proposto come «a beautiful dog with the most incredible personality and intelligence». Il raduno Oggi e domani, a San Pellegrino, si terrà il 31° raduno internazionale organizzato dall’Associazione amatori del cane da pastore bergamasco, occasione di incontro per gli appassionati. I soci arriveranno dall’Italia, ma anche da Svizzera e Spagna.

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Arlecchino, col film anche una statua

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ArlecchinoChe sia la volta buona? La Valle Brembana, forse già entro la fine di quest’anno, avrà la sua statua di Arlecchino. San Giovanni Bianco, terra considerata per tradizione patria della maschera multicolore, che fece poi fortuna a Venezia e nel mondo, da qualche anno s’era messo in testa di celebrare l’Arlechì con un monumento. Operazione mai andata in porto, però, fondamentalmente per la povertà delle casse comunali. Riprese a fine estate A metterci un «pezza» saranno probabilmente alcuni imprenditori della valle, gli stessi che stanno sostenendo la produzione del film su Arlecchino, con il bergamasco Giorgio Pasotti regista e protagonista.

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Arlecchino, film acchiappaturisti

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arlecchino6Valle Brembana – «Il film su Arlecchino sarà un veicolo straordinario per portare Bergamo e la Valle Brembana nel mondo». Parola dell’attore bergamasco Giorgio Pasotti che, dal prossimo aprile, inizierà come protagonista e regista le riprese di «Io, Arlecchino», «il primo film in assoluto sulla nostra maschera, conosciuta in ogni angolo del pianeta», dice. E quale terra, se non la Valle Brembana e Bergamo, patria di Arlecchino, poteva diventare lo sfondo delle sue vicende contemporanee? Si girerà a Oneta di San Giovanni Bianco (dove si trova l’edificio-museo conosciuto come «Casa di Alrecchino»), nel vicino borgo del Cornello dei Tasso, quindi a San Pellegrino. E poi in Città Alta a Bergamo, nella basilica di Alzano e a Venezia. «Arlecchino è un marchio conosciuto in tutto il mondo, perdipiù gratuito, ma è figlio di questa valle – spiega ancora Pasotti che, nel film, interpreterà la maschera ereditandola dal padre, Ferruccio Soleri, oggi l’Arlecchino più conosciuto –. Ci appartiene e dovremmo esserne assolutamente fieri. Per questo voglio un film con una forte matrice territoriale, appoggiato dai nostri imprenditori e da tutti coloro che hanno un forte senso di appartenenza. Per me sarebbe stato più facile girare il tutto a Roma.

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La polemica sulle scuderie galoppa fino al Quirinale

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Camerata Cornello – Le nuove scuderie del Cornello dei Tasso – patria del casato che inventò il sistema postale moderno e culla della famiglia da cui uscì il genio letterario di Torquato – sono ormai concluse. Un anno fa, attorno ai lavori dell’azienda agricola di Loredana Artigiani, originaria del Milanese e trapiantata a a Camerata Cornello con la famiglia nel 2005, scoppiò la polemica: alcuni villeggianti, anche con una petizione, cercarono in ogni modo di ostacolare il prosieguo dei lavoro, parlando di «scempio ambientale».

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