Bim, l’attacco di Moio dè Calvi: Via i Comuni di pianura
Moio de Calvi Non commentato »Moio de’ Calvi – «Fuori dal Bim i Comuni non montani». La battaglia di Moio de’ Calvi contro il Consorzio nato nel 1956 va avanti ormai da nove anni. E, grazie al suo vulcanico sindaco Davide Calvi, non conosce tregua. Visto che, a ogni assemblea dei soci, il primo cittadino brembano torna a ribadire le sue convinzioni. Un passo indietro: il Consorzio del Bacino imbrifero montano del lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio (128 comuni) è nato per la riscossione dei sovraccanoni dovuti dai proprietari di centrali idroelettriche al di sopra dei 500 metri e con produzione oltre i 220 kw/h. Soldi che poi il Consorzio ridistribuisce ai Comuni. Prima e fondamentale obiezione di Moio: «Dei 128 Comuni – dice il sindaco Calvi – ben 78 sono sotto i 500 metri di altitudine o non hanno impianti idroelettrici come previsto per legge, quindi ne approfittano per ricevere finanziamenti che non gli spetterebbero». Seconda accusa di Calvi: «I soldi destinati alla montagna così vanno ad altri Comuni – dice –. L’energia prodotta dalla centrale di Moio garantisce annualmente al Bim fondi per oltre 424 mila euro, ovvero la prima entrata per il Consorzio.