Al Toracchio sale gratis chi sistema la strada

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moio-torcolaMoio de’ Calvi– Mani al badile e non al portafoglio. È questo, in estrema sintesi, il messaggio che arriva da Moio de’ Calvi riguardo la manutenzione delle strade di montagna. Il Consiglio comunale, presieduto dal sindaco Davide Calvi, ha approvato nelle ultime settimane alcune modifiche al regolamento per il transito della strada agrosilvopastorale «Piana-Bacino Barech-Cima Siser-Toragel» che, salendo da Piazzatorre, consente l’accesso carrabile ai soli mezzi autorizzati alla zona del Toracchio, dove, oltre all’alpeggio comunale, ci sono baite e capanni da caccia.

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Valtorta, a scuola di formaggio

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Scuola-di-FormaggioValtorta – Uno dei centri caseari più attivi a livello montano, quello di Valtorta con la sua Latteria Sociale, tra i maggiori produttori di Formai de Mut dop e artefice di quel piccolo grande formaggio di nome Agrì, è stato al centro della visita degli studenti del Centro regionale professionale di San Giovanni Bianco. Una ventina i ragazzi che hanno assistito con attenzione alle varie fasi di lavorazione del formaggio. «L’istituto punta alla formazione di un operatore agricolo specifico per il settore montano – spiegano la responsabile del Centro professionale Nadia Sicheri e il direttore generale dell’Azienda bergamasca formazione, Luigi Roffia – ma nel contempo si spazia su tutta la realtà montana». La trasferta a Valtorta è stata organizzata dalla scuola insieme al Parco delle Orobie. «La scelta di Valtorta – precisa il presidente Ivan Caccia – è motivata dal fatto che si tratta di una realtà unica, grazie alle ricadute positive sul territorio legate al caseificio e al turismo, mentre il Museo etnografico mantiene vivo il legame col passato».

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Strada intervalliva Val Brembana – Val Seriana, tempi non maturi

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Valle Brembana – «Non svegliare il cane che dorme». Se vogliamo cercare in un proverbio il senso delle reazioni istituzionali alla convocazione dell’assemblea pubblica ad Ardesio per la nuova strada che collegherebbe Valcanale a Mezzeno di Roncobello in Valle Brembana, questo è quello più appropriato. L’inopportunità temporale segnalata dal sindaco di Roncobello, Andrea Milesi e di cui abbiamo riferito su L’Eco di ieri, è evidenziata anche da Yvan Caccia, che affronta il problema nella sua triplice veste di ex sindaco e capogruppo di minoranza ad Ardesio e di presidente del Parco delle Orobie. La risposta per conto dell’ente sovraccomunale di tutela è immediata: «Il Parco delle Orobie non è uno dei partner del progetto, né è stato coinvolto a livello autorizzativo, in quanto si tratta di uno studio di fattibilità che non è mai passato alla fase istruttoria ed esecutiva». Diverse, invece, le considerazioni da consigliere di Ardesio sulla convocazione dell’assemblea. Caccia in questo caso ha parecchi sassolini nelle scarpe. «Credo che per Ardesio le priorità siano ben altre. Il sindaco Bigoni ha convocato un’assemblea senza che vi sia un reale fatto nuovo e scavalcando il Comune di Roncobello, che è l’ente capofila, e gli altri partner. Da qualche tempo le questioni amministrative di Ardesio passano dalle assemblee pubbliche e non dal consiglio comunale, che fino a prova contraria è il luogo deputato alla discussione».

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Valle Brembana, regalo finale e si mangia una dolce Crema

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Valle Brembana – La crema, sulla torta di fine anno, è tutta per il Valle Brembana. Si chiude con tre punti l’ottima stagione dei brembani, che si sono subito scrollati di dosso gli abiti di Cenerentola per indossare quelli più suadenti di mina vagante. Una salvezza quasi mai in dubbio – un solo momento di vera difficoltà: i quattro ko filati tra la 13ª e la 16ª giornata – e tante belle soddisfazioni: anche nell’ultima gara, per chiudere proverbialmente in bellezza. E non potevano che essere Galbiati e Crisci, i Pulici-Graziani di questo Valle, a porre il sigillo sulla stagione. Se il primo sussulto è orchestrato dalla punizione di Pozzi finita sulla traversa, è proprio il «Toro» – giunto al diciottesimo centro stagionale – a sbloccare il match: al 24’, sul corner di Di Liddo, Ghisalberti e Goisis spizzano la sfera e propiziano la zampata sulla linea di Galbiati.

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