– «Non svegliare il cane che dorme». Se vogliamo cercare in un proverbio il senso delle reazioni istituzionali alla convocazione dell'assemblea pubblica ad Ardesio per la nuova strada che collegherebbe Valcanale a Mezzeno di in Valle Brembana, questo è quello più appropriato. L'inopportunità temporale segnalata dal sindaco di Roncobello, Andrea Milesi e di cui abbiamo riferito su L'Eco di ieri, è evidenziata anche da Yvan , che affronta il problema nella sua triplice veste di ex sindaco e capogruppo di minoranza ad Ardesio e di presidente del Parco delle Orobie. La risposta per conto dell'ente sovraccomunale di tutela è immediata: «Il Parco delle Orobie non è uno dei partner del progetto, né è stato coinvolto a livello autorizzativo, in quanto si tratta di uno studio di fattibilità che non è mai passato alla fase istruttoria ed esecutiva». Diverse, invece, le considerazioni da consigliere di Ardesio sulla convocazione dell'assemblea. Caccia in questo caso ha parecchi sassolini nelle scarpe. «Credo che per Ardesio le priorità siano ben altre. Il sindaco Bigoni ha convocato un'assemblea senza che vi sia un reale fatto nuovo e scavalcando il Comune di Roncobello, che è l'ente capofila, e gli altri partner. Da qualche tempo le questioni amministrative di Ardesio passano dalle assemblee pubbliche e non dal consiglio comunale, che fino a prova contraria è il luogo deputato alla discussione».

«Il progetto della strada – sottolinea Caccia – è noto da anni, tanto che addirittura i primi studi rimandano agli anni '50. Negli ultimi anni c'è stato un nuovo impulso perché il Comune di Roncobello ha ottenuto un finanziamento dall'Unione europea per lo studio di fattibilità che è stato realizzato. I Comuni di Roncobello, in Valle Brembana e Ardesio in , hanno recepito il progetto inserendolo necessariamente nei propri Pgt, visto che la , pure partner attivo, lo ha inserito nel Piano territoriale di coordinamento provinciale, insieme al valico della Manina. Tutto resta un “sogno”, come ha detto il sindaco Milesi di Roncobello, ma al tempo stesso una carta da giocare in tempi migliori». Chiara e altrettanto scettica è la posizione di Eli Pedretti, presidente della Comunità montana Val Seriana: «Non capisco la finalità dell'assemblea, forse Bigoni ha un tesoretto nel cassetto e può sorprenderci dando il via alla fase esecutiva del progetto. Ma così non è».

«A rappresentare il nostro ente in assemblea – aggiunge Pedretti – c'era l'assessore Francesco , sindaco di Parre, ma credo si tratti di un'iniziativa estemporanea che definirei sorprendente. Viviamo oggettive difficoltà economiche, fatichiamo non poco a garantire l'ordinaria amministrazione (Pedretti è anche sindaco di Valgoglio, ndr) e dalla Provincia ci sentiamo rispondere che le risorse sono finite e che forse arriverà qualcosa solo se andranno in porto alcune alienazioni. Non vedo come si possa ritenere opportuno rianimare la discussione su questo progetto, quando in Val Seriana stiamo moltiplicando gli sforzi per il turismo green. Ne è un esempio il progetto concreto avviato per la valorizzazione della Val Sanguigno: proprio in queste settimane sono partite le visite guidate, con personale del territorio qualificato e formato».

Più defilata la posizione di Alberto Mazzoleni, presidente della Comunità montana Valle Brembana, cui fanno riferimento Roncobello e Oltre il Colle. «Il progetto si presta a interpretazioni positive, per lo sviluppo della e come servizio alle attività in quota, ma anche negative, per l'impatto innegabile che può avere sull'ambiente. Si tratta di stabilire le reali priorità e questo lavoro deve essere innanzitutto portato avanti dai comuni che insieme hanno ipotizzato la strada. A priori non possiamo non valutare il progetto, tenendo conto dei possibili vincoli e, aspetto non ultimo, della effettiva finanziabilità di una simile opera, considerando i tempi non certo favorevoli. Personalmente sono per una montagna votata allo sviluppo, dove nuove opportunità di accesso e salvaguardia ambientale possono convivere».

L'Eco di